La scuola si avvale di due figure molto importanti per il futuro dei ragazzi: il docente tutor e il docente orientatore. Si tratta di due insegnanti che accompagnano lo studente durante il percorso formativo, aiutandolo a comprendere le sue potenzialità, auspicando anche un efficace ingresso nel mondo del lavoro.

In questa guida completa sul docente tutor ti spiego chi è e cosa fa, qual è il compenso annuo netto, cosa si intende per lordo stato, quali sono i requisiti per accedere a questa attività, come presentare domanda, come avviene la nomina e infine come funziona la formazione.

Chi è e cosa fa

Dare risalto alle prospettive future: è questo l’obiettivo che si prefigge la scuola, che raggiunge lo scopo attraverso due importanti figure: quella del docente tutor e quella del docente orientatore (di quest’ultimo puoi trovare tutti i dettagli nella guida Docente Orientatore).

Il tutor è un docente che si pone i seguenti obiettivi:

  • Aiutare lo studente a capire, conoscere, comprendere le sue aspirazioni e potenzialità;
  • Supportare studente e famiglia nella scelta del percorso scolastico e lavorativo.

Si tratta dunque di una figura che accompagna studenti e famiglie verso la consapevolezza, allo scopo di effettuare le scelte formative e professionali più consone per lo studente.

Compenso annuo netto

Come sottolineato dal MIUR, con la circolare n. 958/2023, il compenso del docente tutor può variare tra 2.850 euro lordo Stato e 4.750 euro lordo Stato (dopo vedremo cosa significa “lordo stato”). Nell’ambito di questi limiti, la scuola, in sede di contrattazione integrativa, definisce l’importo esatto del compenso.

In parole povere quindi, se hai deciso di proporti come docente tutor, puoi percepire un compenso che va da 2.850 euro a 4.750 euro, è la scuola poi a stabilire l’importo preciso. Può essere 3.000 euro, 3.500 euro, ma non può superare appunto i 4.750 euro.

Attenzione

La cifra si intende come annua, quindi non mensile. Inoltre è da intendersi lorda, o meglio, lordo stato. Vediamo cosa significa.

Compenso lordo stato

La scuola retribuisce il docente tutor con un compenso, il cui importo deve essere nei limiti sopra indicati. Tecnicamente si chiama compenso accessorio, perché appunto va a remunerare un’attività diversa da quella base del docente. E’ un’attività in più.

Un compenso accessorio racchiude:

  • Compenso netto;
  • Costi a carico dell’insegnante;
  • Costi a carico dell’ente datore di lavoro.

Lordo stato: cosa si intende

Per lordo stato si intende: compenso netto + oneri a carico dell’insegnante + oneri a carico dell’ente datore di lavoro.

Cosa significa questo per il docente tutor? Che il netto sarà inferiore rispetto al lordo stato: quindi se per esempio la scuola ha stabilito un compenso lordo stato pari a 3.000 euro, di netto ne intaschi circa 1.800 (un 40% in meno, perché appunto devi togliere oneri INPS a tuo carico e le imposte).

Gli oneri a carico dell’insegnante sono, nello specifico:

  • INPS, pari all’8,8%;
  • Fondo credito dipendente, pari allo 0,35%;
  • IRPEF, l’aliquota che la scuola ti applica dipende dal tuo reddito annuo lordo.

Requisiti

Per diventare docente tutor, devi possedere tutti i seguenti requisiti:

  1. Sei docente di ruolo, dunque assunto con contratto a tempo indeterminato. Non puoi accedere a questa attività se sei assunto a tempo determinato (se sei un supplente, precario);
  2. Hai maturato almeno cinque anni di servizio. Poco importa che tu l’abbia maturata come supplente o di ruolo, quello che conta è che, come docente, tu abbia già cinque anni di esperienza;
  3. Hai già svolto compiti paragonabili a quello del tutor o dell’orientatore (ad esempio hai presenziato dei corsi di orientamento, ecc.);
  4. Sei disponibile a diventare docente tutor per almeno tre anni scolastici. Quando ti candidi infatti, devi dare la disponibilità per almeno tre anni.

Domanda

Per candidarti come tutor devi comunicare la tua decisione al dirigente scolastico e devi seguire un corso online. Puoi iscriverti al corso sia dall’area riservata del portale del MIUR, sia dall’area riservata sul portale PNRR Istruzione.

Devi quindi loggarti al sito, accedere e iscriverti al corso. Il corso puoi seguirlo online e dura 20 ore. I temi affrontati sono quelli relativi alla cultura dell’orientamento.

Formazione

Una volta iscritto al corso, non devi far altro che seguire i moduli. A inizio settembre, il dirigente scolastico nomina sia il docente tutor che il docente orientatore, sentito il parere degli organi collegiali.

Il corso di formazione non è retribuito, ma rientra comunque nel curriculum del docente. Se dopo aver seguito il corso, non puoi più fare il tutor (per esempio per motivi personali o perché hai cambiato idea), non hai alcun obbligo. La frequenza al corso infatti, non ti obbliga poi ad accettare l’incarico.

Docente tutor e docente orientatore sono due figure diverse, sono quindi due persone diverse a rivestire questo ruolo. Sebbene non ci sia un divieto assoluto, il MIUR ha previsto che a ricoprire tali ruoli siano figure diverse, chiamate poi ad interagire, interfacciarsi e collaborare.