La donazione modale è una forma di donazione, stilata nella forma di atto pubblico (tramite notaio), in cui il donante inserisce una specifica clausola: il beneficiario ha diritto al regalo solo se adempie a questo onere prestabilito, in caso contrario si realizza un inadempimento.

In questa guida completa sulla donazione modale ti spiego cos’è e come funziona, ti fornisco un esempio, i costi da sostenere per fare questo tipo di donazione, la tassazione prevista, cosa succede in caso di lesione di legittima, di inadempimento, di risoluzione e le ipotesi in cui è prevista l’impugnazione dell’atto.

Cos’è e come funziona

Significato

Il donante può inserire nella donazione un onere (articolo 793 del codice civile): ossia una clausola che obbliga il beneficiario ad adempiere un onere, in mancanza del quale la donazione non ha effetto. In questo caso si parla di donazione modale, il donante regala il bene, ma comunque richiede in cambio qualcosa, che può essere:

  1. Una prestazione a suo vantaggio;
  2. Una prestazione a vantaggio di terzi.

Bisogna subito precisare che l’onere non rappresenta un corrispettivo, altrimenti non potrebbe chiamarsi donazione, purché tale onere non snaturi l’essenza dell’atto di donazione (Cass. n. 13876/2005).

Come è facile immaginare, non sempre è facile distinguere un onere da un corrispettivo, la sottile differenza che farebbe scattare il passaggio da donazione a compravendita. E difetti la dottrina non è tutta concorde nell’ammettere la donazione modale, poiché rappresenta comunque una limitazione, un qualcosa in cambio.

Secondo alcuni autori infatti, nella donazione si evince:

  1. Un negozio autonomo (teoria più diffusa), dove esiste la donazione, ma l’onere rappresenta un atto autonomo, tant’è vero che non è necessario che l’onere sia compiuto dal beneficiario, può essere compiuto anche da terzi, che quindi non hanno ricevuto nulla in donazione;
  2. Un elemento accessorio, secondo cui l’onere non incide in alcun modo sulla gratuità della donazione;
  3. Un contratto a prestazioni corrispettive (la teoria meno diffusa), dove il donante dona un bene in relazione all’esecuzione dell’onere.

Esempio

Obbligo di assistenza

Una delle donazioni modali più diffusa è quella in cambio di assistenza materiale e morale. Un genitore, un nonno, uno zio o chiunque altro, dona qualcosa a una persona (di solito un immobile) a condizione che costei le presti assistenza fino alla sua morte.

Caratteristica importante di questo accordo è l’aleatorietà, ossia non si sa per quanto tempo il beneficiario avrà l’onere di occuparsi e prestare assistenza al donante, giacché non si può conoscere quale sarà la data della morte di una persona.

Inadempimento

Cosa succede

L’atto di donazione modale prevede un onere, un obbligo che il beneficiario (o terzi) sono chiamati ad adempiere. Tuttavia, la solo previsione dell’onere non è sufficiente a chiedere la risoluzione del contratto, in caso di adempimento della controparte: è necessario che l’atto preveda espressamente che, in caso di inadempimento dell’onere, l’accordo si annulla.

Caso concreto

Mario e Anna donano al figlio Luca un appartamento inserendo nell’atto di donazione l’onere per il figlio di:

  • Prendersi cura di loro, fino all’ultimo dei loro giorni;
  • Pagare le spese funerarie di entrambi.

L’atto inoltre prevede espressamente che, se Luca non adempie anche a uno solo degli obblighi, il contratto si risolve per inadempimento; nello specifico deve quindi adempiere a:

  • Cura e assistenza materiale e morale per entrambi i genitori;
  • Pagamento delle spese funerarie per entrambi i genitori.

Conseguenze in caso di inadempimento

Esempio 1

Luca si prende cura dei genitori, poi Mario muore ma Luca non vuole pagare le spese funerarie. Anna ed anche gli eredi di Mario, possono rivolgersi al giudice per chiedere la risoluzione della donazione per inadempimento.

Esempio 2

Luca si prende cura dei genitori, Mario muore e Luca paga le spese funerarie. Muore Anna e Luca si rifiuta di pagare le spese. Gli eredi di Mario e Anna possono rivolgersi al giudice ed ottenere la risoluzione della donazione per inadempimento.

Lesione legittima

Sempre più spesso una persona dona un bene a qualcuno, che si assume l’onere di assisterlo. Al momento della morte di questa persona però, altrettanto spesso subentrano gli eredi che iniziano a reclamare la propria parte e che quella donazione abbia leso la loro quota di legittima.

A questo punto gli eredi si rivolgono al giudice per ottenere quanto, a loro avviso, spetta (procedura di collazione).

Il giudice in questo caso, per il calcolo dell’asse ereditario non prende in considerazione il valore intero della donazione modale, ma solo quello al netto dell’onere già sopportato dal beneficiario. Al beneficiario infatti, spetta comunque la parte di bene ricevuta e che ha già “ripagato” con la sua prestazione (Cass. sent. n. 6925/2015).

Impugnazione

La donazione modale di un immobile può essere impugnata, ecco perché alcuni notai la sconsigliano: in futuro gli eredi legittimi potrebbero decidere di fare causa per ottenere la quota legittima spettante. Se il giudice annulla la donazione, diventano inefficaci anche le eventuali rivendite dell’immobile o la costituzione di diritti reali.

Proprio per questa ragione, un immobile donato è difficile da rivendere, perché se chi lo compra decide di chiedere un mutuo, la banca si informa su quell’immobile per fare ipoteca e quando scopre che è un immobile donato e che quindi potrebbe in futuro essere oggetto di impugnazione, difficilmente concede il mutuo.

Risoluzione

La risoluzione di un contratto di donazione modale non può avvenire ipso iure, ossia di diritto, ma è necessario che gli interessati si rivolgano al Tribunale, dunque intentino una causa per far valere i propri diritti. Se nessuno si rivolge al giudice, allora la donazione continua a essere valida.

La donazione modale si risolve per inadempimento quando l’atto di donazione prevedeva in maniera espressa:

  • L’onere;
  • L’inadempimento. Dunque nell’atto non è sufficiente scrivere che il beneficiario è tenuto ad adempiere ai suoi obblighi, ma occorre scrivere anche con precisione che in caso di inadempimento il contratto si intende risolto e cosa si intende per inadempimento, specificando i vari oneri singolarmente (assistenza, obbligo di pagare le spese funerarie sia per la madre che per il padre, etc. specificando che l’inadempimento sarà considerato per ogni singolo onere).

Costi

I costi da sostenere per la donazione modale sono gli stessi previsti per la donazione in senso generale:

  1. Spese notarili. Non è possibile quantificare in maniera precisa le spese del notaio, poiché il so compenso dipende dal valore della donazione e dalla tariffa che applica. Per questo motivo è consigliabile chiedere preventivi a più notai.
  2. Tasse. All’importo donato, o al valore del bene donato, si calcolano le tasse, che il donante deve pagare all’Agenzia delle Entrate.

Tassazione

Calcolo imposte donazione immobile

  • Imposta di registro e i. di bollo: 200 + 230 euro;
  • Imposta ipotecaria: pari al 2%;
  • Imposta catastale: pari al 1%;
  • Tassa di donazione: la percentuale varia in base al legame tra donante e beneficiario.
Tassa di donazione
SoggettoAliquotaFranchigia
Coniuge4%1 milione
Familiari in linea retta
(figlio, padre, madre,
nonno, nipote)
4%1 milione
Fratelli e sorelle6%100 mila
Parenti fino al IV grado
e affini fino al II grado
6%Non prevista
Altri parenti e persone
senza legami familiari
8%Non prevista

Base imponibile

Le aliquote di cui sopra non si calcolano sul presso della casa o sulla rendita catastale, ma su una base imponibile calcolata come segue:

Rendita catastale della casa maggiorata del 5% * coefficiente per tipologia di immobile:

  • 110 se l’immobile donato rappresenta per il beneficiario una prima casa;
  • 120 se è un immobile di tipologia A e C;
  • 168 se è un immobile di tipologia B;
  • 60 se è un immobile di tipologia A/10 e D.