Se hai intenzione di ristrutturare la tua casa o eseguire dei lavori di manutenzione, hai diritto a delle detrazioni IRPEF sulle spese sostenute. Proprio così: sul prezzo pagato, l’Agenzia delle Entrate te ne restituisce una parte. Vediamo esattamente quanto e come.

In questa guida completa sull’ecobonus casa ti spiego cos’è e come funziona, quali sono le percentuali di detrazione previste, su quali importi massimi, quali sono le detrazioni spettanti in caso di ristrutturazione, risparmio energetico, sostituzione infissi, mobili ed elettrodomestici, infine quali sono requisiti e documenti da consegnare per richiedere e ottenere la detrazione.

Cos’è e come funziona

L’ecobonus casa è l’intervento confermato dal governo Lega-M5S che prevede una detrazione fiscale IRPEF sulle spese di ristrutturazione, risparmio energetico, mobili ed elettrodomestici.

Detrazioni fiscali IRPEF

Nello specifico hai diritto a una detrazione IRPEF del:

  • 50% sulla ristrutturazione/restauro di una casa o un edificio in condominio;
  • 50% sui lavori di manutenzione straordinaria se effettuati su unica abitazione;
  • 50% sia sulle spese di manutenzione ordinaria che straordinaria in caso di lavori su parti comuni del condominio).
  • La spesa massima detraibile è pari a 96.000 euro (sia per i singoli che per i condomini);
  • 50% sugli infissi (bonus infissi);
  • 50% sull’acquisto dei mobili ma solo se servono per arredare una casa appena ristrutturata, quindi non vale per l’acquisto di mobili per case di nuova costruzione oppure per case che non hanno subìto ristrutturazione;
  • 65% sull’acquisto e sostituzione di caldaia a condensazione classe A purché installi anche sistemi di termoregolazione avanzati (bonus caldaia);
  • 50% sull’acquisto e sostituzione di una caldaia a condensazione in classe A. Per le caldaie da classe B in poi non hai diritto ad alcuna detrazione;
  • 36% per la sistemazione di giardini e terrazzi, singoli o condominiali, su un massimo di spesa pari a 5.000 euro (bonus verde);
  • 50% sull’acquisto di zanzariere ma solo se fornite di protezione solare (bonus zanzariere);
  • 80% della spesa per la diminuzione del rischio sismico di un condominio che comporti il guadagno a una classe inferiore di rischio sismico (limite di spesa detraibile pari a 40.000 euro per ogni abitazione del condominio); la detrazione sale all’85% in caso di ottimizzazione del rischio sismico (limite di spesa detraibile pari a 136.000 euro per ogni abitazione del condominio). Le ristrutturazioni senza ottimizzazione del rischio sismico comportano una detrazione del 70/75%.

Importo

Riassumendo, ecco le detrazioni spettanti per ogni tipo di intervento:

  • 36%, per la ristrutturazione di terrazzi e giardini (anche condominiali);
  • 50%, ristrutturazione casa;
  • 50% manutenzione straordinaria se svolta su singola abitazione;
  • 50% manutenzione sia ordinaria che straordinaria in caso di lavori su parti comuni dei condomini);
  • 50% per la sostituzione infissi;
  • 50% su acquisto mobili (solo se usati per arredare una casa ristrutturata) sostituzione infissi e finestre, schermatura solare, caldaia in classe A;
  • 65%: coibentazione involucro, pompe di calore, collettori solari per la generazione di acqua calda, scaldabagno a pompa di calore, caldaie in classe A dotate di sistema avanzato di termoregolazione;
  • 70-75% per i lavori in condominio che non implicano miglioramento di classe rischio sismico.
  • 80% per i lavori in condominio che implicano il miglioramento di una classe di rischio sismico;
  • 85% per i lavori in condominio che implicano il miglioramento di almeno due classi di rischio sismico.

Esempio pratico di detrazione per ristrutturazione

Partiamo innanzitutto da tre presupposti:

  1. Per la ristrutturazione casa hai diritto al 50% di detrazione IRPEF;
  2. L’importo massimo detraibile per la ristrutturazione casa è pari a 96.000 euro;
  3. La detrazione annua non può essere maggiore dell’IRPEF da te pagato (capienza IRPEF). Per esempio, supponiamo che quest’anno sul tuo reddito tu abbia pagato 8.000 euro di IRPEF. Hai fatto dei lavori di ristrutturazione in casa e ti spetta una detrazione IRPEF annua di 9.000 euro. Purtroppo puoi detrarre solo 8.000 euro, gli altri 1.000 euro no (incapienza IRPEF).

Ora passiamo all’esempio pratico. Supponiamo che il tuo reddito annuo sia di 30.000 euro e abbia pagato circa 7.000 euro di IRPEF (lo puoi vedere nel tuo CUD a quanto ammonta l’IRPEF netta pagata, al punto 21 del CUD).

Quest’anno hai speso 80.000 euro di lavori di ristrutturazione: hai diritto a una detrazione IRPEF del 50%, ossia pari a 40.000 euro. Chiaramente non ne hai diritto in un’unica soluzione: l’Agenzia delle Entrate te li rimborsa in 10 anni, quindi hai diritto a 4.000 euro di rimborso IRPEF per 10 anni.

Ne consegue che, avendo tu pagato 7.000 euro di IRPEF, hai diritto a una detrazione di 4.000 euro: alla fine dei conti paghi solo 3.000 euro di IRPEF.

Come vengono rimborsate le detrazioni per ristrutturazione

Ottieni il rimborso direttamente sulla tua busta paga: devi fare la dichiarazione dei redditi (presso un commercialista, CAF, patronato) e poi non devi fare null’altro: verso luglio/agosto il tuo datore di lavoro ti rimborsa automaticamente il denaro (nel nostro esempio 4000 euro) direttamente sul tuo cedolino. Se sei un lavoratore autonomo li riceverai come sconto sulle tasse (il tuo commercialista ti darà tutte le informazioni dettagliate).

Requisiti

Per usufruire dell’ecobonus devi conservare tutti gli scontrini e le ricevute attestanti il pagamento, che deve avvenire tramite bonifico e nella causale devi inserire un’apposita causale indicante il lavoro (cosiddetto “bonifico parlante”).

Ad esempio, in caso di ristrutturazione nella causale devi inserire tutta una serie di elementi, ossia riferimento alla legge, data di pagamento, tuo nome e codice fiscale, nome ditta e partita IVA. Ad esempio: “Ristrutturazione edilizia – detrazione 50% ai sensi dell’art. 16 bis del DPR 917/86. Fattura pagata il giorno XX/XX/XX da TUO NOME + Tuo Codice fiscale” a favore di “Nome ditta + partita IVA.

Documenti necessari

Per usufruire della detrazione, servono inoltre i seguenti documenti, la cui copia devi allegarla alla dichiarazione dei redditi:

  1. Attestato di certificazione energetica (non occorre se il lavoro riguarda sostituzione di infissi su singolo appartamento, installazione caldaie o pompe di calore);
  2. Scheda dettagliata dei lavori eseguiti;
  3. Attestato e scheda dettagliata vanno spediti all’ENEA esclusivamente online, entro 90 giorni dal termine dei lavori. Devi conservare e allegare alla dichiarazione dei redditi la ricevuta di invio all’ENEA;
  4. Attestazione di corrispondenza dei lavori ai requisiti previsti dalla legge. Può rilasciarla la ditta esecutrice dei lavori. In caso di sostituzione scaldabagno deve redigerla un tecnico abilitato;
  5. Documentazione attestante l’esistenza dell’immobile (copia iscrizione al catasto oppure copia di un F24 IMU pagata).

In caso di lavori condominiali, devi allegare alla dichiarazione dei redditi anche una copia della delibera dell’assemblea di condominio e delle tabelle millesimali.

Se sei l’inquilino, devi allegare anche la dichiarazione di consenso del proprietario dell’immobile.

A chi spetta

Hai diritto alla detrazione non solo se sei il proprietario della casa o dell’appartamento, ma anche se sei:

  • Nudo proprietario;
  • Inquilino, quindi vivi in affitto;
  • Usufruttuario;
  • Godi di diritto di uso, superficie o abitazione;
  • Socio di cooperativa;
  • Ditta individuale (solo per gli immobili che non sono beni strumentali, ossia finalizzati allo svolgimento dell’attività);
  • Socio di ss, snc, sas, impresa familiare (solo per gli immobili che non sono beni strumentali).

Come richiedere

Domanda: come fare richiesta. Per ottenere la detrazione devi conservare tutti i documenti che ti ho elencato nel paragrafo precedente e allegarli alla dichiarazione dei redditi. Quindi, verso marzo, recati presso un consulente fiscale (che può essere il tuo commercialista, un CAF o un patronato) e consegnali, tra le varie cose, anche tutti i documenti elencati.

Il consulente prepara quindi la dichiarazione dei redditi per te e tu non devi fare più nulla: verso luglio/agosto riceverai direttamente sulla tua busta paga il rimborso dell’IRPEF che ti spetta. Se per esempio hai speso 80.000 euro in ristrutturazione, hai diritto a 40.000 euro di rimborso diviso in 10 anni, ossia 4.000 euro all’anno.

Ristrutturazione

Se devi effettuare lavori di ristrutturazione, hai diritto al 50% di detrazione IRPEF, fino a un limite massimo di spesa di 96.000 euro e distribuiti in 10 anni. Quindi, se per esempio spendi 50.000 euro per la ristrutturazione della tua casa, hai diritto a una detrazione pari a 25.000 euro suddivisi in 10 anni: 2.500 euro l’anno che ritroverai direttamente nella tua busta paga di luglio/agosto.

Hai diritto alla detrazione sui seguenti lavori:

  • Manutenzione di tipo straordinario e ristrutturazione/opere di restauro di uniche unità immobiliari;
  • Manutenzione di tipo ordinario, straordinario e ristrutturazione/opere di restauro di parti comuni di condomini.

C’è quindi una decisiva differenza: hai diritto alla detrazione IRPEF per lavori eseguiti sulla tua singola unità immobiliare solo se si tratta di lavori di ristrutturazione/restauro oppure di lavori di manutenzione straordinaria. Non hai diritto alla detrazione su manutenzione ordinaria.

Invece, su zone comuni del condominio hai diritto alla detrazione sia in caso di manutenzione ordinaria che straordinaria, oltre ovviamente in caso di ristrutturazione. In conclusione, le opere di manutenzione ordinaria sono detraibili sono se relative alle parti comuni e la detrazione spetta ad ogni condomino in base alle tabelle millesimali.

Guide operative dell’Agenzia delle Entrate

A questa pagina dell’Agenzia delle Entrate trovi l’elenco dei lavori detraibili oltre ai due appena accennati (manutenzione ordinaria/straordinaria di singole unità o condomini).

Qui invece trovi una guida operativa dell’Agenzia delle Entrate che elenca le regole da seguire per usufruire delle detrazioni, documenti e adempimenti necessari e una tabella con l’elenco dei lavori agevolabili, molto utile perché puoi cercare in ordine alfabetico il lavoro che devi fare e vedere se rientra nell’agevolazione.

Ed infine una guida operativa, sempre dell’Agenzia delle Entrate sulle detrazioni spettanti sui lavori finalizzati al risparmio energetico (cappotto termico, coibentazioni, ecc.)

Elettrodomestici

Hai diritto a una detrazione IRPEF del 50% sul prezzo di arredamento e grandi elettrodomestici in classe A+ (per i forni va bene anche la classe A), ma a una condizione: che che quell’arredamento ed elettrodomestici vadano ad arredare una casa su cui hai effettuato lavori di ristrutturazione. Se quindi vuoi semplicemente cambiare arredi ed elettrodomestici di casa tua, ma non hai fatto alcun restauro, non hai diritto ad alcuna detrazione.

La detrazione spetta per un importo totale, tra mobili ed elettrodomestici, fino a 10.000 euro. Se quindi per esempio spendi 15.000 euro, hai diritto a una detrazione solo su 10.000 euro, ossia 5.000 euro di detrazione IRPEF.

Su quali mobili spetta la detrazione. Spetta sull’acquisto di tutti i mobili (divani, cucine, soggiorno, scrivanie, librerie, cristalliere, vetrinette, materassi sedie). Nella detrazione rientrano anche le spese di trasporto e montaggio.Non spetta sulle tende, porte e pavimenti (compreso parquet).

Su quali elettrodomestici spetta la detrazione. Spetta sull’acquisto dei grandi elettrodomestici in classe A+, ossia frigorifero, asciugatrice, lavatrice, condizionatore. Se si tratta di un forno allora va bene anche la classe A. Non spetta su picocli elettrodomestici (frullatore, sbattitore, estrattore, ecc.).

A questa pagina dell’Agenzia delle Entrate trovi tutte le info, modalità operative, documenti da conservare, pagamenti e importi per la detrazione su mobili ed elettrodomestici.

Cessione credito

Come funziona. Se hai effettuato interventi di riqualificazione energetica oppure finalizzati alla diminuzione del rischio sismico, l’Agenzia delle Entrate offre una grande opportunità: quella di trasferire il tuo credito IRPEF a un altro soggetto, che può essere per esempio la ditta che ha effettuato i lavori oppure la banca presso cui hai aperto un mutuo (quindi anche tra privati)!

Esempio cessione credito ecobonus. Supponiamo che tu abbia effettuato un lavoro finalizzato al risparmio energetico della tua abitazione, pari a 50.000 euro: hai diritto al 50% di detrazione, ossia 25.000 euro. Puoi chiedere all’Agenzia delle Entrate di versare questi 25.000 euro non a te, ma direttamente alla ditta che ha fatto i lavori. Puoi farlo anche se si tratta di lavori effettuati su parti comuni condominiali, cedendo la tua porzione di bonus (in base alle tabelle millesimali) alla ditta che ha fatto i lavori.

Se hai un reddito molto basso e quindi non hai pagato IRPEF, risulti incapiente: non puoi detrarre IRPEF da un’IRPEF inesistente. In tal caso l’Agenzia delle Entrate ti permette però di cedere il tuo credito anche a banche e intermediari finanziari.

Come richiedere la cessione. Occorre presentare apposita comunicazione esclusivamente online all’AdE. In caso di lavori condominiali, alla comunicazione deve provvedere l’amministratore. La risoluzione AdE n. 84/E/2018 fornisce istruzioni e modalità operative per la richiesta della cessione.