Tutti i lavoratori hanno diritto alla pensione: basta pagare i contributi all’ente previdenziale e attendere il requisito dell’età. Per agenti e rappresentanti di commercio, l’ente preposto è l’Enasarco, che quindi svolge le funzioni analoghe all’INPS, per intenderci.

In questa guida completa sull’Enasarco ti spiego cos’è e come funziona, cosa copre, come iscriversi, come si paga il contributo, le scadenze da rispettare per il pagamento, come si calcola il FIRR e infine come recuperare i contributi silenti (ossia versati ma non sufficienti per avere una pensione).

Cos’è e come funziona

L’ENASARCO è l’ente previdenziale per agenti e rappresentanti di commercio che incassa i contributi previdenziali e, al raggiungimento dell’età e dei requisiti contributivi previsti, versa loro la pensione.

Per ottenere la pensione quindi, l’agente/rappresentante deve versare i contributi all’Enasarco.

Il contributo previdenziale si calcola sul reddito totale dell’agente/rappresentante (compensi, copertura spese, aumenti per il raggiungimento di obiettivi, ecc.):

  • Una parte del contributo la paga l’azienda mandante (ossia l’azienda con cui il professionista ha stipulato un contratto di agenzia/rappresentanza);
  • L’altra parte la paga l’agente/rappresentante.

Del versamento totale (ossia quota azienda e quota agente) però, se ne occupa direttamente l’azienda preponente.

E i contributi INPS?

Il fatto che esista l’Enasarco, forse ti ha spinto a pensare che agenti e rappresentanti non paghino i contributi INPS, visto che per loro c’è appunto l’Enasarco. Non è così: agenti e rappresentanti di commercio devono pagare sia i contributi INPS, sia il contributo Enasarco.

Si tratta quindi di un sistema previdenziale duale che colpisce questi professionisti, obbligati al duplice versamento contributivo. La differenza tra i due contributi è che il versamento all’Inps lo effettua l’agente mentre il versamento lo effettua l’impresa mandante.

Di conseguenza, quando l’agente/rappresentante raggiunge i requisiti, ottiene la pensione INPS (che sarebbe quella principale) + la pensione Enasarco (che sarebbe come una pensione integrativa).

Cosa copre

I contributi Enasarco servono per maturare la pensione. L’agente che versa i contributi quindi, nel momento in cui cessa l’attività lavorativa per il raggiungimento dell’età, può incassare la pensione.

Oltre a ciò, ogni anno l’Enasarco sottoscrive un’assicurazione valida per tutti gli assistiti e che copre in caso di:

  • Malattia;
  • Ricovero;
  • Infortuni.

La polizza è gratuita per tutti gli iscritti all’Enasarco. Volendo si può estendere la copertura anche ai familiari (in tal caso a pagamento).

Come iscriversi

Dell’iscrizione se ne occupa direttamente l’azienda mandante, non l’agente/rappresentante. L’azienda deve iscrivere l’agente entro 30 giorni dall’inizio del contratto di lavoro.

All’atto di iscrizione, Enasarco assegna:

  • All’agente un numero di matricola;
  • All’azienda preponente un ID.

In tutte le comunicazioni con Enasarco, bisognerà sempre indicare numero di matricola e ID.

L’azienda mandante può effettuare l’iscrizione tramite la piattaforma inEnasarco (a cui l’azienda deve registrarsi, se non è già registrata).

Come si paga

Il versamento del contributo è molto semplice. Come detto nei passi precedenti, del versamento se ne occupa l’azienda mandante, che versa sia la quota di contributo a proprio carico, sia quella a carico dell’agente/rappresentante. Se sei un’azienda mandante, ecco la procedura di pagamento del contributo:

  1. Entra nell’area riservata della piattaforma inEnasarco;
  2. Compila la distinta online, ossia indica il compenso destinato ai tuoi agenti/rappresentanti;
  3. Il sistema calcola automaticamente il contributo dovuto.

Per il pagamento puoi usare:

  • Bollettino MAV;
  • Oppure addebito su conto corrente tramite mandato Sepa.

Scadenze

I contributi vanno versati entro determinate scadenze. Nello specifico:

  • I contributi per il I trimestre dell’anno, vanno versati entro il 20 maggio;
  • I contributi per il II trimestre dell’anno, vanno versati entro il 20 agosto;
  • I contributi per il III trimestre dell’anno, vanno versati entro il 20 novembre;
  • I contributi per il IV trimestre dell’anno, vanno versati entro il 20 febbraio dell’anno successivo.

Come si calcola il FIRR

Le imprese mandanti, ogni anno devono accantonare una somma, l’equivalente del TFR per i lavoratori dipendenti. Anche agenti e rappresentanti quindi, alla fine del mandato, hanno diritto a una sorta di liquidazione, che per loro si chiama FIRR (Fondo Indennità Risoluzione Rapporto).

La differenza con il TFR, è che quest’ultimo l’azienda lo tiene in cassa, mentre il FIRR va versato presso l’Enasarco. Quindi, al termine del mandato, non è l’azienda mandante a versare il FIRR accantonato all’agente, ma è l’Enasarco.

Ricapitolando: le aziende mandanti versano all’Enasarco le quote di FIRR ogni anno. Al termine del mandato, l’Enasarco consegna all’agente tutta la quota accantonata a suo nome. L’azienda deve calcolare l’importo contributo da versare in base a:

  1. Somma dei compensi versati all’agente nell’anno trascorso;
  2. Natura del rapporto (sei si tratta di rapporto monomandatario o plurimandatario);
  3. Durata del rapporto.

A questa pagina trovi le aliquote per il calcolo del contributo FIRR.

Una volta terminato il mandato, la richiesta del FIRR può farla l’azienda mandante oppure l’agente stesso, attraverso questa pagina del sito Enasarco.

Come recuperare contributi

I contributi silenti sono quei contributi insufficienti a raggiungere il diritto alla pensione. Se quindi hai versato contributi all’Enasarco, ma non raggiungi comunque i requisiti minimi alla pensione, probabilmente ti stai chiedendo se puoi recuperarli, se puoi avere un rimborso degli stessi.

La risposta purtroppo è negativa. Il sistema previdenziale, di cui Enasarco fa parte, è basato su principi solidaristici e non sulla singola e privata posizione contributiva dell’assicurato.

Visto che non puoi ottenere il rimborso dei contributi, Enasarco ha previsto due alternative:

  1. Una rendita contributiva, che non è una pensione, ma appunto una rendita (ed è anche reversibile ai superstiti). La rendita è ridotta del 2% per ciascuno degli anni mancanti al raggiungimento della quota necessaria per la pensione (quota 92).
  2. Una contribuzione volontaria, ossia per gli anni di contribuzione mancante, provvede l’agente stesso al versamento.

In conclusione, non puoi avere il rimborso dei contributi silenti ma, volendo, puoi optare per la contribuzione volontaria (che è abbastanza costosa), oppure per la rendita, che invece puoi ottenere senza alcun costo.