Il governo Conte ha varato un disegno di legge volto a rimodulare le misure di sostegno per le famiglie: si chiama Family Act e al momento rappresenta solo una proposta, ma nei prossimi mesi dovrebbe diventare una realtà grazie ai decreti delega.

In questa guida completa sul Family Act ti spiego cos’è e cosa prevede, a chi spetta ogni misura prevista, da quando entra in vigore, cosa prevede l’assegno unico familiare, il congedo parentale, quali sono gli aiuti per gli affitti degli universitari e per l’affitto prima casa degli under 35, infine come cambia il lavoro grazie allo smart working.

Cosa prevede

Il Family Act è un disegno di legge varato dal governo Conte e presentato in diretta l’11 giugno 2020, per aiutare e sostenere le famiglie. Precisamente, si chiama Family Act – Misure per il sostegno e la valorizzazione della famiglia.

Come specificato, al momento si tratta solo di un disegno di legge, quindi nulla è entrato in vigore. Per l’entrata in vigore dovremo attendere i decreti delegati, probabilmente entro novembre 2020. Le misure quindi, dovrebbero essere effettive a partire da gennaio 2021.

Il Family Act poggia su cinque pilastri:

  1. L’assegno universale, che sostituirà gli attuali ANF (Assegno al Nucleo Familiare), il bonus bebè, il bonus nascita, il bonus asilo nido; in modo da offrire una misura unica e universale. Ne beneficeranno tutte le famiglie con figli. L’importo dell’assegno avrà una quota fissa uguale per tutti e una quota variabile in base all’ISEE.
  2. Sostegno alle spese sostenute per i figli, per la scuola, per lo sport, per la cultura;
  3. Riforma dei congedi parentali. Riconoscimento di una maggiorazione sullo stipendio delle donne che, dopo la maternità obbligatoria, decidono di tornare al lavoro senza usufruire della facoltativa. Aumento del congedo di paternità da 7 a 10 giorni;
  4. Incentivi al lavoro femminile e allo smart working, per chi ha figli fino a 14 anni;
  5. Aiuti per i giovani. Misure per gli affitti degli universitari e per gli under 35 che prendono una casa in affitto.

Vediamo le misure più interessanti, una per una.

Assegno unico familiare

L’assegno unico familiare arriva in sostituzione delle varie misure attualmente in vigore: bonus bebè, premio alla nascita, ANF, bonus asilo nido. Per evitare che la sostituzione sia “a perdere” per le famiglie, occorrono circa 22 miliardi di euro, di cui 16 si ricaveranno dall’abolizione delle misure appena esposte, per gli altri 6 invece ancora non si ha notizia delle coperture.

L’assegno unico familiare, anche detto assegno universale, di fatto sostituisce gli ANF (Assegni al Nucleo Familiare). Prevede due quote:

  1. Quota fissa, uguale per tutte le famiglie;
  2. Quota variabile, che cambia in base all’ISEE del nucleo familiare.

L’assegno universale spetta a tutte le famiglie con almeno un figlio. Dal secondo figlio in poi si ha diritto a una quota aggiuntiva del 20%. Hai diritto alla quota in più anche in presenza di figlio disabile.

L’assegno spetta fino al compimento dei 18 anni di età del figlio. In caso di figli disabile spetta senza limiti di età e spetta sempre la maggiorazione del 20%, anche se si tratta del primo figlio.

Qui trovi tutte le informazioni dettagliate sull’assegno universale, cosa prevede, importo, richiesta.

Congedo parentale

Diventa obbligatorio il congedo parentale per i papà e passa da 7 a 10 giorni. Arrivano almeno 5 ore di permesso retribuito da usare in un anno per partecipare agli incontri con i professori dei figli.

Il congedo parentale viene esteso anche ai lavoratori autonomi, nel decreto delega si dovrà tenere conto delle caratteristiche e necessità di ogni professione autonoma.

Smart working

Durante l’emergenza coronavirus, l’Italia ha fatto una sperimentazione piena e su larga scala dello smart working. Chi svolgeva un lavoro adatto al lavoro da remoto, ha prestato la sua collaborazione da casa, tramite connessione internet.

Questo sistema di lavoro si è dimostrato altamente produttivo e conciliante con i ritmi casa lavoro e quindi il governo ha deciso di incentivarlo. I decreti delega prevederanno dei premi (non si sa ancora di che natura, ma sicuramente fiscale) per le aziende che consentono lo smart working a chi ha figli fino a 14 anni.

Affitti

Il Family Act prevede degli aiuti per le famiglie che hanno uno studente universitario fuori sede, che ha preso una casa in affitto.

Al momento non si conoscono i dettagli della misura, ma molto probabilmente si tratterà di detrazioni fiscali per le famiglie che hanno uno o più figli che vivono in affitto e che sono iscritti a un corso universitario.

Affitto prima casa

Un aiuto alle giovani coppie under 35, che per la prima volta prendono in affitto una casa. Lo stato riconoscerà delle agevolazioni fiscali specifiche.

Lo scopo è quello di aiutare i giovani a formare una propria famiglia, sopratutto nella prima fase, quando non avendo una casa di proprietà si decide di optare per un immobile in locazione.

Come detto in apertura, al momento si tratta solo di un disegno di legge. Rimaniamo in attesa dei decreti delegati, i quali dovranno rispettare le seguenti finalità:

  • Aiutare i nuclei familiari più numerosi e con redditi più bassi. Sebbene l’assegno universale sia per tutti, le famiglie più in difficoltà avranno una quota aggiuntiva, variabile in base all’ISEE;
  • Promuovere la parità di genere al lavoro, aiutare le donne che rientrano in azienda subito dopo la maternità obbligatoria, incentivare lo smart working per conciliare vita professionale e familiare;
  • Affermare il valore sociale delle attività ricreative ed educative dei bambini;
  • Aiutare le famiglie anche quando il figlio studia all’università.

Da quando

L’11 giugno 2020, il governo Conte ha presentato il disegno di legge. Bisogna quindi attendere i vari decreti delega, che dovrebbero arrivare entro la fine di novembre.

Quindi, tutte le misure dovrebbero entrare in vigore a gennaio 2021. I dettagli saranno enunciati nel corso di questi mesi.

A chi spetta

Il Family Act è dedicato a tutte le famiglie: non per niente si parla di assegno universale, proprio perché sarà riconosciuto a tutti, senza distinzione di reddito o altri limiti. Le famiglie più bisognose e con un ISEE più basso, avranno una quota aggiuntiva.

Nei prossimi mesi scopriremo tutti i dettagli e i requisiti per accedere ad ognuna di queste misure.