Hai accumulato delle ferie, pensavi di consumarle quest’estate ma c’è stato un fuori programma: hai presentato le tue dimissioni e quindi hai un bel po’ di ferie da consumare. Ti stai chiedendo però, cosa succede se le consumi, se ti vengono pagate, se c’è un modo per recuperarle.

In questa guida completa su ferie non godute e dimissioni ti spiego perché non si perdono le ferie quando decidi di lasciare quel posto di lavoro, quando e quanto vengono pagate, cosa succede in caso di dimissioni senza preavviso, in caso di pensionamento e infine la tassazione applicata.

Non si perdono

Innanzitutto una buona notizia: le ferie maturate e non godute non si perdono! Anche se sei tu a dare le dimissioni, ciò non significa che il datore di lavoro possa trattenerti le ferie oppure non pagartele.

Le ferie sono un diritto di ogni lavoratore, ogni anno ne accumuli un tot (quante ferie accumuli lo stabilisce il tuo CCNL) e se non le consumi rimangono lì. In genere, se le ferie accumulate diventano veramente tante, le aziende a un certo punto invitano i dipendenti a consumarle.

Se però succede che il dipendente comunica le dimissioni e c’è qualche intoppo al consumare le ferie accumulate, alcune aziende propongono al dipendente di usufruirne durante il periodo di preavviso. Per esempio, supponiamo che tu dia oggi le dimissioni e che il tuo contratto preveda almeno un mese di preavviso. L’azienda potrebbe proporti di fare un mese di ferie al posto di lavorare, oppure quindici giorni di lavoro e altri quindici giorni di ferie, oppure tre settimane di lavoro e una di ferie, a seconda delle necessità.

Ad ogni modo, queste sono solo proposte e accordi tra te e il datore di lavoro, eventuali. Se per esempio non riesci a consumare neanche un giorno di ferie accumulate, il datore di lavoro deve pagartele lo stesso. Anche se dai le dimissioni in tronco (senza preavviso, per giusta causa) l’azienda deve pagarti necessariamente tutte le ferie accumulate e non consumate.

Quanto vengono pagate

Un giorno di ferie equivale esattamente a un giorno di lavoro. Se quindi tu prendi uno stipendio di 80 euro al giorno, allora se hai accumulato e non consumato 10 giorni di ferie, il datore di lavoro deve pagartele 800 euro.

Le ferie infatti, non valgono meno di un giorno di lavoro. Il loro valore, in termini economici, equivale perfettamente a una giornata lavorativa. Quindi, nel momento in cui lasci il lavoro, se ci sono ferie non consumate, l’azienda deve pagartele esattamente come se ti stesse pagando una giornata di servizio.

Quando vengono pagate

Il datore di lavoro è tenuto a pagarti le ferie non consumate nell’ultima busta paga. Dunque non devi far altro che continuare ad andare a lavoro fino ad accordi presi (per rispettare i termini di preavviso) e attendere la tua ultima busta paga.

Anche in caso di dimissioni senza preavviso (per giusta causa), hai diritto al pagamento delle ferie non godute, sempre nell’ultima busta paga.

Senza preavviso

Se ti sei licenziato in tronco, ossia senza rispettare i termini di preavviso, hai comunque diritto al pagamento delle ferie maturate. Il datore di lavoro deve remunerarle nella tua ultima busta paga.

Se è successo qualcosa di grave sul tuo posto di lavoro, talmente grave da non permettere neanche la prosecuzione temporanea del rapporto di lavoro, hai tutto il diritto di licenziarti in tronco, senza rispettare i termini di preavviso.

Se invece ti stai licenziando in tronco senza giusta causa, il pagamento delle ferie è sempre dovuto, ma il datore di lavoro, nell’ultima busta paga, probabilmente decurterà l’importo corrispondente al tempo di preavviso.

Esempio

Supponiamo che tu hai un reddito di 80 euro al giorno. Ti dimetti e non rispetti il termine di preavviso di 15 giorni lavorativi. Il datore di lavoro potrebbe decurtare dalla tua ultima busta paga un importo pari a 80 x 15 (ossia l’importo giornaliero per i giorni di preavviso che avresti dovuto rispettare).

Prima della pensione

Prima di andare in pensione, sei obbligato a consumare le tue ferie non godute (Cassazione, sentenza n. 27206/2017). Quindi tu e il datore di lavoro potete accordarvi sul come poterle consumare.

Se però ci sono degli imprevisti e non ti è possibile consumare le ferie, il datore di lavoro è tenuto a pagartele nell’ultima busta paga. Le ferie non godute infatti non si perdono: l’azienda le monetizzerà nel tuo ultimo stipendio.

Tassazione

Le ferie non godute e monetizzate, rappresentano stipendio a tutti gli effetti e come tale sono soggette a tassazione. Per capire quale tassazione applica il datore di lavoro, bisogna considerare il periodo di maturazione delle ferie:

  • Sulle ferie accumulate durante l’anno in cui hai dato le dimissioni, si applica la tassazione ordinaria (quindi il tuo scaglione IRPEF, in base al tuo reddito annuale);
  • Sulle ferie accumulate durante gli anni precedenti a quello di dimissioni, si applica la tassazione separata.

Non possiamo quindi dirti esattamente quante tasse applicherà il datore di lavoro, perché dipende dal tuo scaglione reddituale IRPEF.