Il decreto Liquidità contiene delle misure economiche per venire incontro alle difficoltà riscontrate dalle imprese a causa dell’emergenza coronavirus. Una delle iniziative più interessanti è quella del prestito garantito dallo Stato fino al 100% dell’importo.

In questa guida completa sul finanziamento 30.000 euro in 10 anni Covid ti spiego cos’è e come funziona, come calcolare l’importo che puoi richiedere (in base al tuo fatturato), cosa si intende per garanzia statale, come richiederlo e infine quali sono i vantaggi di questa operazione.

Cos’è

L’emergenza da coronavirus ha scatenato una crisi, oltre che sanitaria anche economica. Soprattutto le imprese sono state toccate: molti negozi hanno dovuto chiudere, ristoranti e bar sono stati fermi, ma anche altre tipologie di attività hanno subito delle perdite consistenti.

A tale scopo, il Decreto Liquidità (D.L. n. 23/2020) ha previsto un particolare prestito garantito dallo stato per il 100%. Dapprima, il decreto prevedeva un limite massimo di prestito garantito al 100% dallo stato pari a 25.000 euro. Successivi emendamenti hanno aumentano questo limite a 30.000 euro.

Se quindi la tua impresa ha bisogno di liquidità, puoi accedere al prestito garantito dallo stato al 100%, per un importo massimo di 30.000 euro.

In 10 anni

Gli emendamenti successivi al decreto hanno anche aumentato la durata massima di rimborso del prestito: inizialmente si prevedeva una durata fino a 6 anni. Adesso invece, puoi chiedere un prestito garantito dallo stato fino a 30.000 euro e per una durata di rimborso fino a 10.000 anni.

Allungandosi i tempi di rimborso, si può quindi diminuire la rata mensile da pagare alla banca. Il finanziamento infatti devi chiederlo direttamente in banca: quest’ultima poi si occupa di chiedere la garanzia statale.

Come funziona

I mini prestiti sono previsti dalla lett. m), co. 1 dell’art. 13 del D.L. n. 23/20, meglio conosciuto come Decreto Liquidità. Tale decreto dedicata il mini finanziamento a:

  • Liberi professionisti;
  • Artigiani;
  • Imprese.

Il finanziamento massimo è di 30.000 euro, da rimborsare entro 10 anni. I 30.000 euro rappresentano l’importo massimo: dunque non è detto che tu possa richiedere 30.000. Come sottolineato dal decreto, hai diritto a un finanziamento garantito per un importo fino al 25% del fatturato della tua ultima dichiarazione dei redditi o bilancio depositato.

Quindi, per esempio nel caso di una srl, bisogna vedere l’ultimo bilancio depositato: supponiamo che i ricavi di quell’anno siano stati pari a 100.000 euro, il 25% di 100.000 euro è pari a 25.000 euro. La srl quindi può accedere a un finanziamento massimo di 25.000 euro.

Altro esempio: supponiamo che tu abbia una ditta individuale e che nella tua ultima dichiarazione dei redditi presentata, risultino ricavi annuali pari a 20.000 euro. Il 25% di 20.000 euro è pari a 5.000 euro: puoi quindi chiedere un prestito garantito dallo stato fino a un massimo di 5.000 euro, non di più.

Il periodo di rimborso massimo è fino a 10 anni. Inoltre, per i primi due anni, il decreto prevede il blocco del rimborso capitale: ciò significa che per i primi due anni, la banca può chiederti una rata di rimborso comprensiva solo di interessi, dopo due anni invece inizierai a rimborsare sia capitale che interessi.

Ne consegue che la rata per i primi 48 mesi è abbastanza accessibile. In questo modo l’azienda può sfruttare al massimo questo prestito, sapendo che almeno per due anni non c’è una rata importante da pagare. Tempo sicuramente utile per riprendersi dalla crisi e ingranare nuovamente la marcia.

Garanzia statale

Come abbiamo già spiegato in precedenti guide, “prestito garantito dallo Stato” non significa che puoi anche non rimborsare il prestito, perché tanto c’è lo stato che paga per te.

Il debitore rimani sempre e comunque tu, quindi se a un certo punto inizi a non pagare le rate di rimborso, la banca comunque è garantita dallo stato. Sa che non può perdere il denaro, perché o paghi tu oppure paga lo stato al posto tuo.

Tuttavia, il debitore rimani sempre e soltanto tu, quindi la banca cerca sempre di fare di tutto per ottenere quanto ti ha dato. Inoltre nel caso in cui sia lo stato a pagare per te, tu diventi debitore dello stato. Quindi in un modo o nell’altro quel denaro devi pagarlo.

In conclusione, il vero vantaggio del finanziamento 30.000 euro COVID, non è quello di un contributo a fondo perduto. Non significa che se non paghi tu, lo stato paga per te e ti libera. Rimani sempre tu il debitore.

La differenza sta nel fatto che, grazie alla garanzia dello stato, puoi accedere a un prestito che probabilmente nessuna banca ti avrebbe concesso, proprio perché sei in una situazione di dissesto. E la cosa che le banche controllano prima di concedere un prestito è proprio l’affidabilità economica.

Se un’azienda si trova in una situazione di crisi, è molto difficile trovare un intermediario finanziario che conceda un prestito. Grazie a questa iniziativa, lo stato garantisce per te e quindi la banca, sapendo che lo stato pagherebbe in caso di tua insolvenza, è propensa a concederti credito.

Come richiederlo

Per ottenere il finanziamento fino a 30.000 euro COVID, devi rivolgerti a una banca. L’istituto quindi, ti consegna dei moduli da compilare e ti chiede dei documenti, tra cui appunto la tua ultima dichiarazione dei redditi o bilancio, in modo da verificare il 25% che ti ho spiegato in alto.

Il governo ha fatto sapere che la procedura è abbastanza snella e ha invitato le banche ad accelerare i tempi di erogazione dei prestiti. È chiaro che ogni banca ha la sua mole di lavoro, dunque i tempi possono variare da un istituto all’altro.