Il bonus di 600 euro concesso dallo stato per l’emergenza coronavirus ha suscitato molte domande da parte di imprese e liberi professionisti. Probabilmente ti stai chiedendo se i 600 euro vanno restituiti, se sono tassati, quindi assoggettati a IRPEF, se sono netti o lordi, se in fase di dichiarazione dei redditi bisogna pagarci le imposte.

In questa guida completa sul bonus coronavirus, ti spiego perché i 600 euro non vanno restituiti, ma che ci sono casi in cui lo stato può chiedertene la restituzione, si tratta infatti di un beneficio concesso per far fronte all’emergenza causata dal COVID 19, che ha portato il governo a prendere decisioni drastiche come la chiusura delle attività, dei negozi, dei centri commerciali, delle scuole.

Bonus coronavirus

Il bonus 600 emergenza Covid 19 non va restituito. Si tratta di un bonus che lo stato ha erogato per aiutare imprese e professionisti a far fronte all’emergenza. I provvedimenti governativi infatti, hanno previsto la chiusura di attività, negozi, centri commerciali, scuole. Le imprese hanno visto il fatturato scendere vorticosamente o addirittura azzerarsi.

Il bonus rappresenta un’indennità del tipo a fondo perduto: lo stato non te ne chiede la restituzione. Una volta ottenuti i 600 euro, non devi restituirli: lo scopo è quello di aiutarti ad affrontare l’emergenza. Che siano pochi o no, è un altro discorso e non è questa forse la sede per affrontarlo.

Fatto sta che le richieste sono state tantissime: il sito dell’INPS, dal momento in cui ha aperte le domande, è andato completamente in tilt. Ditte individuali, società, liberi professionisti, si sono precipitati a chiedere questo aiuto che, seppur piccolo, è quello che al momento può offrire il governo, insieme ad altre misure, come per esempio la cassa integrazione, il voucher baby sitter, il prestito da 25000 euro e più.

Controlli ministeriali

Il bonus è dedicato a chi sta fronteggiando una crisi a causa dell’emergenza coronavirus. Quindi alle partite IVA che stanno soffrendo, che sono state costrette a chiudere, che hanno visto la propria attività ridursi in maniera esponenziale. A imprese e liberi professionisti che subiscono le conseguenze della crisi sanitaria.

In un secondo momento, dei possibili controlli incrociati tra INPS e Agenzia delle Entrate, potrebbero verificare se effettivamente vivevi quello stato di crisi per cui hai ricevuto il bonus. Facciamo un esempio plateale.

Supponiamo che tu abbia chiesto e ottenuto i 600 euro. Un domani, quando le autorità attiveranno i controlli (nulla vieta loro di farlo), scoprono che nei mesi di emergenza avevi delle entrate mensili di importo abbastanza ragguardevole.

È chiaro che in questo caso la situazione si complica un po’: bisogna dimostrare la provenienza di quella somma, spiegare perché ciò nonostante hai richiesto il bonus 600 euro. Se risulta che non ne avevi diritto, potresti esser chiamato a rispondere di danno erariale.

Attenzione, non stiamo dicendo che se nei mesi di emergenza hai avuto delle entrate, sei automaticamente segnalato. Le autorità avranno il diritto di chiederti spiegazioni e analizzare caso per caso.

Altro aspetto per evitare qualsiasi tipo di problema è la corrispondenza tra titolare del conto corrente e chi ha fatto richiesta del bonus. Se hai presentato tu la domanda sul sito INPS, è importante che anche il conto corrente dove hai chiesto l’accredito sia intestato a te, per evitare eventuali spiacevoli inconvenienti futuri.

Non sono tassati

Ora chiariamo un altro dubbio che imperversa: ossia se i 600 euro sono lordi o netti, se sono o saranno tassati. Innanzitutto, ti dico subito che i 600 euro sono lordi: sul tuo conto corrente arriveranno 600 euro tondi tondi.

Inoltre, i 600 euro non saranno tassati e non concorrono alla formazione del reddito. Ciò significa che su quei 600 euro non paghi e non pagherai imposte, neanche in fase di dichiarazione dei redditi. Si tratta di un aiuto concesso dallo stato alle partite IVA in difficoltà, per la quale non si applica tassazione.

Purtroppo su Facebook e Whatsapp, qualcuno sta facendo circolare una bufala bella e buona, ossia che i 600 euro sono lordi e che quindi sul conto corrente si ricevono 478 euro invece di 600. Si tratta di una bufala bella e buona.

Già molti imprenditori e liberi professionisti hanno ricevuto l’indennità e l’importo è pari esattamente a 600 euro. Sul tuo conto corrente quindi, la cifra che l’ente previdenziale accredita è pari a 600 euro tondi tondi.

Partite IVA

Il bonus 600 euro è un aiuto economico previsto dal decreto cura Italia, dedicato a imprese e liberi professionisti. Le imprese infatti, sono state toccate in maniera diretta da questa emergenza: la chiusura di negozi, bar, ristoranti, alberghi, ha praticamente azzerati i guadagni e portato le aziende italiane a una crisi senza precedenti.

600 euro forse non rappresentano una cifra sufficiente, ma sicuramente un aiuto a cui non rinunciare, infatti le richieste sono state tantissime e l’INPS ha dimostrato di essere abbastanza celere anche con i tempi. Dopo 15 giorni dall’apertura delle domande sono già iniziati i primi accrediti.

Il governo ha previsto altri aiuti per venire incontro a famiglie e imprese:

  1. Prestito da 25000 euro e oltre per le imprese che si trovano in difficoltà;
  2. Voucher baby sitter, per quei genitori che devono lavorare, ma i cui figli minorenni sono costretti a casa per via della chiusura delle scuole. Grazie a questo voucher possono assumere una baby sitter o aumentare il numero di ore della baby sitter già assunta;
  3. Bonus 100 euro accreditato ai lavoratori dipendenti che si sono recati in sede, che non hanno usufruito dello smartworking;
  4. Congedo parentale coronavirus, ossia la possibilità per i genitori che lavorano, di chiedere un permesso dal lavoro fino a 15 giorni. In alcuni casi tale permesso è retribuito (se i figli hanno fino a 12 anni), in altri casi il permesso non è retribuito (se i figli hanno oltre 12 e fino a 16 anni).

Una serie di misure si sono rese necessarie per aiutare imprese e famiglie in difficoltà e non è da escludere che il governo ne studi delle altre, in modo da venire incontro alle esigenze che via via si profilano. Una situazione del genere infatti, è stata improvvisa e probabilmente impensabile per molti di noi, è quindi necessario un aggiornamento continuo delle misure di aiuto per i cittadini.