Il lavoratore domestico deve essere assunto con un regolare contratto: il lavoro in nero è inammissibile e fortemente sanzionato. Al momento dell’assunzione, il datore di lavoro deve inviare apposita comunicazione all’INPS, dunque prevedere al versamento dei contributi trimestrali.

In questa guida completa sul lavoro domestico ti spiego cos’è e come funziona, sia per intere giornate che a ore, come si calcolano ferie e TFR, ti fornisco un fac simile lettera di assunzione, come denunciare l’inizio rapporto all’INPS, la cessazione o variazione, tutto attraverso i servizi online dell’INPS.

Cos’è e come funziona

Cosa vuol dire. Il lavoro domestico è l’attività lavorativa svolta alle dipendenze di una famiglia, che consiste nel prendersi cura:

  1. Della casa;
  2. Dei bambini;
  3. Degli anziani.

Il collaboratore domestico può avere tutti questi tre compiti, ma anche uno solo: per esempio occuparsi solo della casa (in questo caso si chiama colf) o solo dei bambini (baby sitter) o solo degli anziani (badante).

Deleghe

Il collaboratore domestico lavora con un contratto di lavoro previsto dall’INPS, quindi la famiglia che desidera assumerlo deve iscriverlo alla gestione INPS e pagare i contributi. L’INPS offre questo un servizio online per l’invio delle comunicazioni obbligatorie, quali ad esempio iscrizione alla gestione, calcolo dei contributi previdenziali, variazioni, ecc. e possono accedervi sia il datore di lavoro che il collaboratore domestico.

La famiglia può affidare il compito di questa gestione burocratica a un intermediario, di solito il commercialista di fiducia oppure il CAF, tramite la cosiddetta delega.

Come attivare delega INPS lavoro domestico

Ai sensi dell’art. 1 della Legge n. 12/1979, il datore di lavoro può affidare il compito di gestire le questioni burocratiche legate all’INPS a un intermediario (consulente fiscale, commercialista, CAF…), chiaramente firmando una delega e consegnandola all’intermediario.

Se sei un intermediario, a questa pagina trovi il manuale INPS gestione deleghe per il lavoro domestico che ti mostra, passo per passo, come accedere al servizio e come attivare la delega.

Contratto lavoro

Il CCNL lavoro domestico regola il rapporto tra collaboratore e datore di lavoro. Quest’ultimo deve assumere il collaboratore con un contratto scritto, a meno che il rapporto di lavoro sia a tempo determinato e duri al massimo 12 giorni di calendario (art. 7 del CCNL).

Scarica subito il testo integrale del CCNL lavoro domestico in formato PDF

Fac simile lettera assunzione

Il contratto di lavoro (lettera di assunzione) stipulato tra datore di lavoro e collaboratore domestico deve indicare i seguenti dati (art. 6 CCNL):

  • Data inizio del rapporto di lavoro;
  • Durata del periodo di prova;
  • Convivenza o meno con la famiglia;
  • Residenza del collaboratore (l’eventuale domicilio del collaboratore, diverso da quello della convivenza con la famiglia);
  • Livello di appartenenza (anche per i lavoratori domestici, come per tutti gli altri lavoratori, esistono i vari livelli di esperienza e competenza);
  • Luogo in cui si espleta il lavoro e indicazione delle eventuali trasferte (per esempio se la famiglia desidera il collaboratore anche in vacanza, ecc.);
  • Orario di lavoro;
  • Eventuale divisa/tenuta da usare al lavoro, che deve fornire la famiglia;
  • Riposo settimanale: la domenica (o altra giornata nei sei previsti dall’art. 14) e un altra mezza giornata secondo accordi;
  • Retribuzione;
  • Periodo di ferie;
  • Luogo della casa ove il collaboratore può tenere i suoi effetti personali;
  • Luogo e data, firma del collaboratore e del datore di lavoro.

Il contratto si firma in duplice copia: una va al datore di lavoro e una al collaboratore. Dopodiché, il datore di lavoro effettua una comunicazione di assunzione all’INPS (può occuparsene anche il suo consulente fiscale, tramite delega, come spiegato nel paragrafo precedente).

Scarica subito il modulo fac simile compilabile WORD del contratto di lavoro per colf, badante, baby sitter.

Scarica subito il modulo fac simile compilabile WORD del contratto di lavoro per colf, badante, baby sitter.

A ore

Il CCNL lavoro domestico non impone alcun limite minimo di assunzione: dunque puoi assumere (o essere assunto) una colf, badante o baby sitter, anche per un’ora a settimana. L’unico tetto che il CCNL prevede è quello massimo:

  • 40 ore a settimana per il collaboratore non convivente;
  • 54 ore a settimana per il collaboratore convivente.

La procedura di assunzione è la stessa, indipendentemente dal numero di ore e dal tipo di contratto, se a tempo determinato o indeterminato: quindi lettera di assunzione e comunicazione all’INPS.

INPS

In termini INPS c’è però una differenza importante tra collaboratore che lavora fino a 23 ore a settimana e collaboratore che lavora più di 23 ore a settimana: in pratica l’INPS considera come settimana contributiva completa solo quella da 24 ore settimanali in poi. Questo ha delle importanti conseguenze per il lavoratore:

  • Se chiede disoccupazione o maternità e l’INPS indica che per averne diritto occorre avere per esempio almeno 30 settimane di contribuiti e il collaboratore fa solo 12 ore a settimana, allora è chiaro che nel suo caso occorrono il doppio delle settimane di calendario, ossia almeno 60 settimane di calendario.
  • Al momento della richiesta pensione, l’INPS calcola l’assegno sempre sulle settimane composte da almeno 24 ore. Se le ore settimanali sono minori allora l’importo dell’assegno è più basso.

Pagamento

Se hai assunto un collaboratore domestico (colf, badante o baby sitter) puoi pagare il suo stipendio anche in contanti. Per i lavoratori domestici infatti non vige l’obbligo di pagamento tramite mezzi tracciabili.

Versamento contributi INPS

L’INPS negli ultimi anni ha deciso di semplificare molte pratiche burocratiche: una di queste è proprio quella per il pagamento dei contributi previdenziali ai propri lavoratori domestici.

Se hai assunto colf, badante o baby sitter, puoi pagare i contributi direttamente tramite questa applicazione INPS. Grazie a questo servizio online, una volta effettuato il login, puoi selezionare il codice rapporto di lavoro (se hai assunto più di un collaboratore) e procedere con il pagamento.

Portale pagamenti

I passi da seguire sono i seguenti:

  1. Accesso all’applicazione INPS e autenticazione tramite codice fiscale + codice rapporto oppure tramite PIN INPS;
  2. Indicazione dei trimestri da pagare: il sistema li calcola automaticamente in base ai rapporti di lavoro che hai dichiarato all’INPS al momento dell’assunzione;
  3. Scelta del metodo di pagamento, se online tramite PagoPa oppure tramite stampa di bollettino MAV;
  4. Stampa ricevuta pagamento.

Scarica subito il manuale operativo che ti spiega passo per passo come usare il Portale Pagamenti.

In alternativa al servizio online puoi stampare i bollettini e pagarli presso qualsiasi tabacchino aderente a Lottomatica. Di solito all’ingresso dei tabacchini che offrono questo servizio trovi un cartellino con scritto “Servizi INPS“.)

Termini di pagamento

Ecco le scadenze da rispettare per il pagamento dei contributi INPS per il tuo collaboratore domestico:

  • Contributi del I trimestre: devi pagarli tra il 1° e il 10 aprile;
  • Contributi del II trimestre: devi pagarli tra il 1° e il 10 luglio;
  • Contributi del III trimestre: devi pagarli tra il 1° e il 10 ottobre;
  • Contributi del IV trimestre: devi pagarli tra il 1° e il 10 gennaio dell’anno successivo.

Cessazione rapporto

Se il rapporto di lavoro si interrompe (per dimissioni, licenziamento, morte del datore di lavoro) devi procedere con la comunicazione obbligatoria all’INPS. Per farlo online segui questi passi:

  1. Accedi al servizio INPS;
  2. Dal menu Servizi per il lavoro domestico clicca su Variazione/Cessazione.

Grazie a questo servizio puoi comunicare non solo la cessazione del rapporto di lavoro, ma anche le variazioni, per esempio la trasformazione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato, modificare il numero di ore di lavoro; prorogare il contratto; cambiare la retribuzione, ecc.

Scarica subito il fac simile di lettera di interruzione rapporto di lavoro domestico.

Denuncia rapporto

Al momento dell’assunzione di un lavoratore domestico, devi darne comunicazione all’INPS. Puoi recarti presso un patronato, che farà la procedura per te, oppure occupartene tu stesso grazie ai servizi INPS online. Se ti rivolgi al patronato devi portare la copia del contratto di assunzione e la copia di documento di identità e codice fiscale del lavoratore.

Se invece fai tu la comunicazione, devi collegarti a questa pagina dell’INPS, autenticarti e seguire la procedura. La comunicazione di assunzione all’INPS è valida per tutti gli enti: INAIL, Ministero della Salute, ecc. Tu fai la comunicazione solo all’INPS e quest’ultimo la invia a tutti gli enti interessati.

Attenzione

La comunicazione è obbligatoria sempre, anche se il lavoro è saltuario, se è in periodo di prova e anche se il lavoratore è già assicurato presso un’altra famiglia.

Permesso di soggiorno

Hai intenzione di assumere un lavoratore domestico senza permesso di soggiorno. Ti stai chiedendo come regolarizzare una badante senza permesso di soggiorno, una colf, come fare arrivare qualcuno in Italia con cui hai preso accordi per il lavoro.

In questo caso devi presentare allo Sportello Unico Immigrazione (SUI) una richiesta di nulla osta, quindi attraverso questa pagina Nulla osta lavoro – Ministero dell’Interno. Affinché il Ministero accetti la domanda, è necessario che:

  • Il contratto di lavoro preveda almeno 20 ore settimanali (ore minime obbligatorie) e uno stipendio almeno pari a quello previsto dal CCNL di riferimento;
  • Il tuo reddito sia almeno il doppio della retribuzione lorda che intendi pagare al lavoratore (puoi cumulare i redditi di tutti i familiari con te conviventi).

A questo punto il SUI analizza la domanda e se non riscontra problemi (per esempio delle condanne a carico dello straniero), invia il nulla osta al consolato italiano che si trova nella nazione dello straniero. Costui potrà quindi recarsi al consolato italiano presente nel suo Paese, ritirare il nulla osta ed entrare in Italia.

Ferie

Tutti i lavoratori domestici hanno diritto a 26 giorni di ferie all’anno (art. 18 CCNL lavoro domestico). Di questi 26 giorni, il lavoratore ha diritto di consumare almeno un paio di settimane entro l’anno di maturazione, le rimanenti entro l’anno e mezzo successivo.

Esempio

Anno 2020: maturi 26 giorni di ferie. Due settimane devi consumarle entro il 2020, i restanti giorni devi consumarli entro 18 mesi dalla maturazione, quindi entro la prima metà del 2022.

TFR

Come tutti i lavoratori, anche i collaboratori domestici hanno diritto al TFR, conosciuto anche come liquidazione, ossia una gratifica spettante al lavoratore nel momento in cui la collaborazione si chiude.

I lavoratori domestici possono chiedere al datore di lavoro di anticipare il TFR in busta paga solo una volta l’anno e non ogni mese come avviene per gli altri lavoratori (Gazzetta Ufficiale n. 65/2015 e DPCM n. 29/2015.