La legge italiana è particolarmente tutelante per le lavoratrici che affrontano una gravidanza. Nello specifico sono previsti cinque mesi di astensione obbligatoria dal lavoro e ulteriori sei mesi di astensione facoltativa. In tutto quindi, normalmente, una mamma può stare a casa 5 + 6 = 11 mesi.

Quando ci sono rischi per la madre o per il bambino, la lavoratrice in stato interessane può usufruire della “maternità anticipata”: praticamente può astenersi dal lavoro prima del 7° mese di gravidanza. Quanto si percepisce di stipendio durante la maternità anticipata e quanto tempo prima ci si può astenere dal lavoro?

Mamma lavoratrice

Da quando

Se ci sono pericoli per la salute della madre o del bambino, la donna lavoratrice può astenersi dal lavoro prima del classico 7° mese di gravidanza. Può succedere al 6° mese, al 5°, al 4° o persino sin da subito, appena scoperta la gravidanza.

Per esempio, per le infermiere, è prevista immediatamente la maternità anticipata (dal giorno in cui si accerta la gravidanza), proprio per il particolare lavoro che si svolge, a contatto con malattie e germi e che potrebbe mettere in pericolo la gravidanza.

Retribuzione: quanto e chi paga

Durante il periodo di maternità anticipata spetta lo stesso trattamento previsto per la maternità obbligatoria, per cui spetta l’80% della retribuzione. Molte future mamme si chiedono: l’80% dell’ultima retribuzione piena oppure no? Questo perché può succedere che nell’ultimo mese la lavoratrice abbia ottenuto uno stipendio ridotto, per esempio per prolungata malattia.

Non c’è da preoccuparsi: l’80% si riferisce allo stipendio pieno, quindi senza contare eventuali riduzioni di cui sopra. Se quindi per esempio si percepisce uno stipendio di 1.200 euro mensili, in maternità anticipata si percepiranno circa 960 euro al mese.

Lo stipendio è a carico dell’INPS, ma solitamente viene anticipato dal datore di lavoro.

100% della busta paga

Se il contratto collettivo lo prevede, è possibile percepire fino al 100% dello stipendio, quindi per esempio il 90% o il 100% della retribuzione. Per esempio: se lo stipendio era di 1.200 euro e in maternità obbligatoria (che come abbiamo visto è equiparata alla maternità anticipata) è previsto il 100%, in busta paga la futura mamma continuerà a percepire 1.200 euro al mese.

In questo caso però, il restante 20% è a carico del datore di lavoro e non dell’INPS.