Ci sono lavori che richiedono lo spostamento di pesi importanti o carichi pesanti. Si pensi ad esempio a un OSS (operatore socio sanitario) che lavora in una casa per anziani e che deve spostare i pazienti da un letto alla sedia o viceversa. Oppure a un operaio in un’acciaieria che deve spostare giornalmente pezzi di metallo pesante da un macchinario all’altro.

In questa guida completa sulla movimentazione manuale dei carichi ti spiego cosa si intende, cosa significa, qual è la definizione, qual è il rischio per la salute degli operatori, le patologie connesse, i limiti da rispettare, il peso massimo consentito e come calcolarlo, come rendere l’attività meno faticosa e infine come funziona per i pesi inferiori a 3 KG.

Definizione: cosa si intende

Per movimentazione manuale dei carichi (MMC) si intende l’insieme di tutte quelle attività faticose che comportano una o più di queste azioni:

  • Sollevamento pesi;
  • Spostamento o spinta di un peso;
  • Movimenti ripetitivi e continuati.

Quando queste operazioni sono molto pesanti, possono infatti generare disturbi e patologie anche importanti soprattutto su colonna vertebrale, ossa, muscoli.

Rischio per la salute degli operatori

Dunque rientrano nella movimentazione manuale dei carichi (MMC), le seguenti azioni:

  • Sollevare;
  • Spostare;
  • Spingere.

Chiaramente, queste operazioni devono riguardare carichi importanti. Un addetto a un negozio di caramelle, per esempio, se è addetto solo al bancone e sposta solo piccoli pacchi di dolci, la sua attività non rientra nei MMC.

Al contrario, per esempio, una persona che lavora nelle ambulanze, ogni giorno può trovarsi a spostare persone, a doverle caricare sull’auto, e questo comporta sicuramente lo spostamento di un perso importante.

Patologie

La MMC può causare:

  1. Patologie a carico dell’apparato muscolo scheletrico;
  2. Fratture, Contusioni, Ferite. Basti pensare per esempio a un addetto al trasporto che deve portare dei pacchi salendo le scale: può cadere, provarsi delle fratture o delle ferite.

Volendo fare un elenco (non esaustivo) delle patologie che si rischiano:

  • Mal di schiena;
  • Lombalgia;
  • Ernia;
  • Sciatalgia;
  • Lordosi;
  • Artrosi;
  • Colpo della strega;
  • Strappi muscolari;
  • Tendiniti.

A questo si aggiungono, come indicato nel paragrafo precedente: cadute, ferite, contusioni.

Limiti

Come è facile immaginare, non tutti i lavori che comportano il sollevamento di un oggetto rappresentano MMC con rischio di patologie. Dunque, per valutare quanto un’operazione o un lavoro siano rischiosi, si fa riferimento alla norma UNI – ISO 11228 – 1 (che ha delle similitudini con il precedente Metodo Niosh del 1993.

Questa norma, per valutare il rischio che consegue da una MMC, per ogni attività confronta il peso effettivamente sollevato e il peso limite raccomandato. Lo scopo è quello di calcolare il peso massimo sollevabile in condizioni di sicurezza. Se quindi il risultato è, per esempio, 20 KG, significa che quell’operatore non deve sollevare pesi maggiori di 20 kg in quell’attività.

Riassumendo -> Lo scopo è quello di arrivare a un peso massimo sollevabile in sicurezza, che permetta di eliminare/ridurre i rischi di quel lavoro.

Il calcolo parte dal peso massimo sollevabile in condizioni normali (quindi non in quella specifica attività o circostanza), riducendolo di ogni fattore di rischio/difficoltà. Quindi, ad ogni fattore/circostanza di rischio che c’è in quell’attività, il peso massimo sollevabile si riduce. Maggiori sono i rischi, minore sarà il risultato, ossia il peso massimo sollevabile in condizioni di sicurezza.

Peso massimo consentito

Ad ogni modo, il peso massimo sollevabile non può mai superare (allegato XXXIII del D.Lgs. n. 81/08):

  • 25 Kg per un lavoratore uomo;
  • 15 Kg per una lavoratrice donna;
  • 15 Kg per un lavoratore adolescente maschio;
  • 10 Kg per una lavoratrice adolescente femmina.

É meno faticosa se

Il datore di lavoro, deve consentire all’operatore di lavorare in sicurezza. Non può imporgli di sollevare pesi oltre un certo limite, calcolato appunto secondo il metodo indicato nel passo precedente. Può inoltre dare dei consigli o delle regole all’operatore, per consentirgli di rendere meno faticoso il lavoro. Ma non può comunque aumentargli il carico di peso massimo sollevabile.

Regole da seguire

La movimentazione manuale dei carichi è meno faticosa se segui queste regole:

  • Adotti di corretti strumenti per la tua sicurezza;
  • Organizzi con efficienza il flusso delle merci.

Ad esempio, per rendere meno faticoso il lavoro, è bene che il peso non debba essere sollevato da terra e su altezze molto elevate. Se per esempio devi prendere un peso da terra e portarlo a una scaffalatura all’altezza della tua testa, lo sforzo è enorme. Se invece devi spostarlo da un tavolo a un altro, quindi ad altezza del tuo stomaco, lo sforzo è inferiore.

Laddove possibile, è importante avvalersi di un ausilio alla movimentazione, ad esempio un piccolo montacarichi.

Inferiore a 3 KG

L’attività di movimentazione manuale carichi riguarda pesi dai 3 Kg in su. Tuttavia, anche la movimentazione di carichi inferiori ai 3 Kg può essere pericolosa, stancante, presentare rischi per il lavoratore: in tal caso va considerata come movimentazione manuale di carichi e il datore di lavoro ha l’obbligo di valutarne i rischi e garantire le opportune misure di sicurezza.

Si pensi ad esempio a chi per lavoro deve sollevare pesi inferiori a 3 Kg, ma farlo continuamente e per ore. In questo caso si parla di manipolazione di carichi leggeri ad alta frequenza d’azione: anche questo tipo di attività può determinare un sovraccarico degli arti superiori e permettere l’insorgenza di patologie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico.

In questi casi quindi, il datore di lavoro, con la collaborazione del responsabile dei prevenzione e protezione e del medico aziendale, deve valutare il rischio derivante dall’attività (utilizzando il metodo di calcolo ISO 11228), e introdurre tutti i possibili interventi di miglioramento.