Hai deciso di investire nelle obbligazioni e stai cercando di capire quale sia la tipologia più sicura? Vuoi avere la massima certezza del ritorno del tuo investimento e diminuire la possibilità di perdere tutto? Allora le obbligazioni bancarie sono quello che fa al caso tuo: le banche difficilmente falliscono (sono tanto aiutate dallo stato…).

In questa guida sulle obbligazioni bancarie ti spiego cosa sono e come funzionano, quali sono le tipologie, quali sono quelle garantite, che cosa sono gli eurobond, qual è il rendimento, quando conviene venderle prima della scadenza, quali sono i rischi che si corrono e qual è la tassazione applicata in Italia per i relativi guadagni.

Cosa sono e come funzionano

Le obbligazioni (bond) bancarie sono dei titoli di debito emessi dalla banca: acquistandole presti del denaro all’istituto finanziario che, come “ricompensa” ti paga degli interessi.

I vantaggi di un’obbligazione rispetto ad un’azione sono molto importanti: l’azione ti rende azionista e quindi rappresenta capitale di rischio (perché in caso di fallimento saresti il primo a perdere il tuo denaro), mentre con l’obbligazione la banca é obbligata a restituirti il denaro, non sei un’azionista.

Il significato e la ratio di un’obbligazione risiedono infatti nella necessità di denaro da parte della banca. Può succedere infatti che l’istituto finanziario abbia bisogno di denaro e non riesca a raccoglierlo tramite i classici canali (i depositi dei clienti che aprono conti deposito e conti correnti).

A quel punto per reperire la liquidità necessaria decide di emettere delle obbligazioni, con un tasso di interesse e il pagamento delle cedole a una data scadenza.

Esempio

Decidi di investire in 10.000 euro di obbligazioni della banca X, con scadenza 10 anni, a un tasso del 5% e pagamento semestrale degli interessi. Ogni sei quindi percepirai gli interessi. Al termine dei 10 anni i 10.000 euro ti saranno restituiti.

Tipologie

Le obbligazioni bancarie non sono tutte uguali, si dividono infatti in diverse tipologie a seconda del grado di rischio che le riguarda.

A differenza delle azioni infatti, le obbligazioni dovrebbero essere comunque rimborsate in caso di fallimento della banca, ma in realtà non é proprio così: se la banca fallisce vengono prima rimborsati i detentori di determinate obbligazioni (le senior), poi vengono pagati i titolari di altre tipologie di obbligazioni secondarie e, solo alla fine, se rimane del denaro, vengono rimborsati anche gli azionisti.

Obbligazioni ordinarie senior

Sono le obbligazioni più sicure. In caso di fallimento (default) della banca sono le prime ad essere rimborsate. A loro volta si dividono in tre sottocategorie: covered (garantite) o uncovered a seconda che siano garantite o meno da specifici attivi patrimoniali. Le obbligazioni senior uncovered invece non sono coperte da nessuna garanzia ma vengono comunque rimborsate prima degli altri tipi di bond.

Obbligazioni Lower Tier II (o LT2)

Sono le obbligazioni che, in caso di default vengono rimborsate dopo le senior. Sono i bond più diffusi e hanno una scadenza compresa tra 5 e 10 anni. I bond LT2 di solito hanno un tasso fisso per i primi 5 anni, dopodichè diventa variabile con spread.

Obbligazioni Lower Tier III (o LT3)

Sono bond con caratteristiche identiche agli LT3, ma hanno scadenza inferiore ai cinque anni. In caso di default la banca paga i titolari di LT3 solo dopo i senior e gli LT2.

Obbligazioni Upper Tier II

Sono bond che i solito hanno tasso fisso e scadenza 10 anni. In caso di default vengono pagate solo dopo aver pagato gli altri obbligazionisti (senior, LT3 e LT2).

Obbligazioni Upper Tier I

Sono bond solitamente senza scadenza (ma possono essere disinvestite dopo 10 anni), con cedola che aumenta nel corso degli anni. Rappresentano il grado più basso di obbligazioni, per cui in caso di default sono le più rischiose.

Qual é la convenienza a scegliere delle obbligazioni senior piuttosto che Upper Tier o altre? I bon con maggiore sicurezza pagano un tasso di interesse minore; a maggiore rischio invece corrisponde un tasso più elevato.

Esempio

Una banca propone al pubblico delle sue obbligazioni senior (quindi con maggiore garanzia di rimborso in caso di default) a un tasso del 2%. Le obbligazioni Upper Tier I invece, le propone al 5%: offrono minori garanzie in caso di default e quindi il contrappeso di questo maggior rischio é il più alto rendimento.

Garantite

Esiste un altro tipo di obbligazioni ad alta garanzia: sono i bond garantiti (covered bond) di cui bisogna fare subito una precisazione. Non si tratta di obbligazioni che sono garantite direttamente dallo Stato (o dalla banca d’Italia), ma di obbligazioni che, in caso di fallimento della banca, sono garantite da attività molto importanti (come per esempio dei crediti che la banca ha verso la Pubblica Amministrazione).

Questa tipologia di obbligazioni é disciplinata dall’articolo 7-bis della L. n. 130 del 30/04/1999 come modificato dalla L. n. 80 del 14/05/2005. Nello specifico la normativa prevede che possano emettere queste obbligazioni solo le banche particolarmente solide aventi:

  • Un patrimonio di vigilanza consolidato di almeno 500 milioni di euro;
  • Un coefficiente patrimoniale complessivo a livello consolidato di almeno il 2%

Eurobond

Gli eurobond sono un progetto che é rimasto sulla carta. Con la crisi che ha colpito i Paesi dell’Eurozona a partire dal 2011, i governi comunitari avevano pensato di reperire liquidità emettendo obbligazioni a livello europeo, a cura di un’agenzia che sarebbe stata appositamente creata per l’emissione. Questi eurobond sarebbero stati garantiti da tutte le nazioni europee congiuntamente.

Il progetto però non si é mai concretizzato (almeno fino ad ora) per una serie di motivi, tra cui principalmente le grosse differenze di solvibilità dei singoli Paesi (ci sono Paesi che hanno un debito più alto e altri uno molto più basso). Affinché i bond diventino realtà quindi, occorrerebbe un’uniformazione delle politiche fiscali e di bilancio tra tutti i Paesi aderenti.

Rendimento

Le obbligazioni offrono un rendimento, che non é uguale sempre e per tutte le tipologie di titoli. In generali i rendimenti possono essere:

  • Fixed Floater: il tasso di interesse é fisso per una parte dell’obbligazione, per la restante parte é indicizzato (ossia legato a un parametro variabile).

Esempio

Bond con scadenza a 6 anni che paga cedole semestrali: Pe ri primi 3 anni il tasso é pari al 3%. Per i successivi 3 anni segue il tasso di inflazione (é quindi “indicizzato” al tasso di inflazione, che può essere del 2,3,4%, ecc.).

  • Inflation Linked: il tasso di interesse della cedola é indicizzato al tasso inflazione.

Esempio

Bond a 4 anni indicizzato al tasso di inflazione, con cedola semestrale. Dopo sei mesi il tasso di interesse può essere del 3%, dopo un anno del 4% perchè il tasso di inflazione (calcolato dall’ISTAT) aumenta.

  • Step up: il tasso di interesse aumenta col passare del tempo.

Esempio

Bond a 10 anni con cedole annuali. Per i primi 3 anni il tasso é al 2%, per i successivi 3 é al 5%, per gli ultimi 5 é allo 3,5%.

  • Zero coupon: si tratta di un particolare bond che non paga cedole, ma il rendimento netto é calcolato semplicemente sulla differenza tra costo di acquisto e valore di rimborso.

Esempio

Bond con scadenza 2 anni pagato 4.000 euro. Alla scadenza (ossia fra 2 anni, viene rimborsato a 4.300 euro. Quindi 300 euro é il rendimento netto.

Vendere prima della scadenza

Hai comprato un bond a 10 anni, hai investito 10.000 euro e sono già passati 5 anni, ma non puoi aspettare altri 5 anni per tornare in possesso dei tuoi 10.000 euro.

In questo momento hai necessità di denaro: vuoi i tuoi 10.000 euro indietro. In tuo aiuto viene il mercato secondario dei titoli (che praticamente é la Borsa) e senza il quale dovresti aspettare altri 5 anni prima di riottenere i tuoi 10.000 euro.

Invece, vendendo le tue obbligazioni in Borsa a chi, al contrario di te ha liquidità da spendere e desidera investirla, puoi disinvestire subito i tuoi bond e riavere il tuo denaro.

Il meccanismo é identico a quello delle azioni: devi vedere a quanto sono vendute in quel momento le tue obbligazioni (il valore del momento é chiamato “quotazione”). In base al prezzo attuale potresti avere un guadagno o una perdita.

Esempio

Due anni fa hai comprato 1.000 euro di obbligazioni bancarie, con scadenza a 5 anni. Dovresti quindi aspettare altri tre anni per riappropriarti dei tuoi 1.000 euro. In realtà ne hai bisogno proprio ora, quindi decidi di venderle in Borsa.

 

A suo tempo, ossia due anni fa, con 1.000 euro hai comprato 100 obbligazioni (perché una obbligazione costava 10 euro). Oggi invece, noti purtroppo che il prezzo delle tue obbligazioni é sceso a 9 euro e quindi se le vendi ti tocca accontentarti di 9 * 100 = 900 euro. Se invece il prezzo é salito (per esempio a 11 euro) realizzerai un guadagno: 11 * 100 = 1.100 euro.

Attenzione

Non tutte le obbligazioni bancarie sono quotate in Borsa. Prima di investire quindi, controlla se lo sono o meno, altrimenti non avrai la possibilità di scambiarle in Borsa nel caso ne avessi bisogno.

Rischi

Chi desidera investire in obbligazioni si chiede quanto siano rischiose. Le obbligazioni nascondo come forma di investimento meno rischiosa rispetto alle azioni ma non sono comunque esenti da incognite.

Il pericolo in realtà é limitato a una situazione di fallimento (default della banca). Cosa di per sé già difficile visto e considerato quanto lo Stato italiano ci tenga e corra in loro aiuto non appena si profila una situazione di crisi (si pensi per esempio a MPS).

Quindi, supponendo comunque una situazione disastrosa per la banca che porta al fallimento, si inizieranno dapprima a riscuotere tutti i crediti che essa vanta, poi a vendere tutte le sue attività (immobili, attrezzature, ecc.). Con il denaro ricavato si pagheranno dapprima i dipendenti, poi gli altri creditori e quindi gli obbligazionisti (che sono effettivamente dei creditori della banca).

Non tutti gli obbligazionisti però hanno lo stesso valore. Per esempio i titolari di obbligazioni senior vengono pagati prima dei titolari di Upper II e così via. Inoltre in caso di scarsità di denaro ricavato, le obbligazioni potrebbero essere rimborsate solo in parte.

I bond più sicuri sono indubbiamente quelli garantiti, come abbiamo visto sopra: quelli che per esempio sono emessi in funzione di crediti con la pubblica amministrazione. I crediti con la pubblica amministrazione difficilmente vanno persi, ecco perchè a volte si parla erroneamente di bond “garantiti dallo stato”. Non sono garantiti direttamente dallo Stato, ma più indirettamente.

Tassazione

Quando compri un’obbligazione a un determinato tasso di interesse, per calcolare il guadagno netto devi considerare anche le tasse da pagare all’Agenzia delle Entrate. In caso di guadagno infatti, devi calcolare una tassa pari al 26%. Tale aliquota si paga sul:

  • L’interesse maturato con le cedole;
  • La differenza tra prezzo di acquisto e valore alla scadenza (o prezzo di vendita se vendi le obbligazioni in Borsa prima della scadenza).

Esempio

Acquisti 10.000 euro di bond con scadenza 4 anni e valore di rimborso 11.000 euro. I bond pagano una cedola semestrale pari a 100 euro. In totale quindi il tuo guadagno é dato dalla seguente somma:

 

11.000 – 10.000 = 1.000 + 100 * 8 (la cedola é semestrale, quindi per 4 anni si hanno 8 cedole da 100 euro) = 800 euro. In tutto il tuo guadagno é pari a 1.800 euro, di cui dovrai pagare 468 euro di tasse (26% di 1.800). Il tuo rendimento netto é quindi pari a 1.332 euro (1.800 -468).