Hai deciso di darti al commercio online. Ottima scelta! Hai un potenziale di clienti che copre teoricamente tutto il pianeta: online chiunque può comprare, da ogni parte del mondo, non solo chi vive nella tua zona. Non pensare però che basti aprire un sito, caricare i prodotti e iniziare a vendere.

In questa guida completa sulla partita IVA per vendere online ti spiego come aprire le varie posizioni presso Agenzia delle Entrate, INPS e Camera di Commercio, i costi da sostenere, il regime fiscale preferenziale e altre questioni burocratiche importanti per iniziare il tuo business con il piede giusto.

Come aprire

La scelta dei colori del sito, delle foto, della presentazione, possono essere il fattore di successo o di fallimento. Indubbiamente rappresenta una parte molto importante del tuo business. Ma devi occuparti anche delle questioni fiscali e burocratiche.

Per vendere online infatti, occorre aprire partita IVA. A meno che tu voglia vendere sul web solo ogni tanto, occasionalmente. Se le vendite hanno carattere occasionale, allora non c’è bisogno di aprire partita IVA. Ma se hai intenzione di farne un business, vendere ogni giorno, allora devi metterti in regola col fisco.

E se hai deciso di mettere su un e-commerce, sicuramente non hai fatto tutto ciò solo per vendere due o tre cose ogni tanto. E’ perché vorresti che diventasse il tuo lavoro, vorresti sfondare! Quindi la partita IVA è d’obbligo: devi metterti in regola con il fisco, pagare le tasse e i contributi INPS.

Lo stesso vale se decidi di poggiarti su siti di e-commerce già avviati, per esempio aprendo uno store attraverso Amazon o eBay oppure una pagina Instagram: se hai intenzione di vendere in modo professionale (ossia non occasionale) serve la partita IVA.

Il Decreto Bersani (D.Lgs. n. 114/98) è la normativa che regola il settore degli e-commerce.

Ecco tutto quello che devi fare per metterti in regola:

  1. Aprire partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate;
  2. Aprire una posizione previdenziale presso l’INPS, nello specifico nella Gestione Commercianti e Artigiani;
  3. Iscriverti alla Camera di Commercio (CCIAA). Sei un commerciante (online) e quindi devi iscriverti.

Vediamo passo per passo come fare tutto, assumendo che desideri aprire partita IVA come ditta individuale. E’ la scelta più gettonata dagli imprenditori online in erba, per semplicità e anche perché aprire una società ha dei costi maggiori. Nulla ti vieta di farlo ovviamente, ma se lavorerai da solo o con al massimo qualche partner, puoi iniziare così, senza complicarti troppo la vita con società e libri sociali.

ComUnica

In realtà non c’è da fare nulla passo per passo: puoi fare tutto in una volta sola! Basta utilizzare ComUnica, ossia una procedura online che ti permette di fare tutto insieme: aprire partita IVA, aprire la posizione INPS e iscriverti alla Camera di Commercio. Lo puoi fare tu stesso, ma ti consiglio di affidarti a un commercialista, perché se non sei esperto non è semplicissimo.

Il commercialista in questa fase ti costerà dai 150 ai 300 euro. Se lo fai da solo è gratis, ma come ti dicevo sopra, è meglio non fare da solo se non sei esperto in materie fiscali e burocratiche.

Codice Ateco

Quando apri la partita IVA, devi identificarti con un codice ATECO, ossia un codice numerico che appunto identifica la tua attività. Gli e-commerce rispondono al codice ATECO 47.91.10, che sta appunto per “Commercio al dettaglio di qualsiasi prodotto tramite web”.

Bene, hai aperto la tua partita IVA, la posizione INPS. Sulla posizione INPS devi darti qualche informazione: essendo tu un commerciante, ogni anno dovrai pagare il minimo contributivo. Significa che, c’è un minimo di contributi da pagare ogni anno, ed è di circa 4.000 euro.

Non li paghi tutti insieme, ma ogni tre mesi. Quindi sono circa 1.000 euro ogni tre mesi. Anche in questo ti aiuta il commercialista: ogni tre mesi ti avvisa che c’è da fare il pagamento e puoi provvedervi da solo oppure delegarlo al versamento.

Questi 4.000 euro devi pagarli sempre, anche se per assurdo durante l’anno non fatturi niente. Chiaramente, essendo un minimo, l’importo aumenta all’aumentare del tuo fatturato. Quindi se il tuo business va più che bene, i 4.000 euro salgono a 5.000, 6.000 e così via.

Iscrizione alla Camera di Commercio

L’iscrizione alla Camera di Commercio è la cosa più semplice (e meno costosa). La fai sempre tramite ComUnica e ogni anno devi solo pagare il diritto di iscrizione, pari a circa 50 euro.

Costi

I costi dell’apertura partita IVA possiamo quindi riassumerli in:

  • Circa 200 euro di onorario del commercialista che ti apre la partita IVA;
  • Circa 4.000 euro di contributi INPS per il primo anno;
  • Circa 50 euro per la Camera di Commercio.

Oltre a ciò ci sono i costi della tua attività, che solo tu conosci, come ad esempio il costo di acquisto dei prodotti da vendere.

Dopodiché, passiamo al tasto dolente: le tasse. Essendo all’inizio, ti consiglio di aderire al regime forfettario. E’ un regime fiscale molto semplice: non devi pagare IRPEF, IVA, niente di tutto ciò. Devi solo pagare un’imposta sostitutiva sul fatturato, pari al 5% per i primi cinque anni, e poi al 15% a partire dal sesto anno.

Il regime fiscale lo scegli in fase di apertura, quindi sempre tramite ComUnica, come spiegato in alto.

Forfettaria

Il regime forfettario è un regime speciale, opzionale, che ti consiglio perché è molto semplice da gestire. Se sei un imprenditore in erba, e non vuoi perderti tra mille cavilli, il regime forfettario è l’ideale. Non devi tenere contabilità (tranne ovviamente le fatture e le ricevute di acquisto o vendita), quindi niente libri contabili, niente partita doppia. Niente tasse su tasse, persino niente IVA.

Ogni anno devi solo pagare l’imposta sostitutiva pari al 15% (ridotta al 5% per i primi cinque anni). Il vero limite: il tuo fatturato non deve superare i 65.000 euro annui. Ma se hai appena iniziato a vendere, non credo che inizierai subito a guadagnare grandi cifre.

Puoi quindi iniziare col regime forfettario e poi, se sfori i 65.000 euro, cambiare e passare al regime ordinario. Per ora inizia così, per semplicità e per essere più tranquillo. In questa guida completa sul regime forfettario ti spiego meglio tutti i dettagli.