Patteggiare significa negoziare, trovare accordo su una questione. Ed è l’opportunità che la legge italiana ti concede se hai commesso un reato che prevede la reclusione in carcere, senza o con multa. Il patteggiamento ha dei pro e dei contro, quindi prima di accettarlo ti conviene pensarci bene, insieme al tuo avvocato di fiducia.

In questa guida completa sul patteggiamento ti spiego cos’è e il significato del termine, come si calcola la pena base e quella finale scontata, ti fornisco un esempio pratico di calcolo pena, ti spiego quanto costa la procedura in termini di parcella legale, qual è la procedura, se e quando conviene, cos’è il patteggiamento in appello e infine il patteggiamento allargato.

Cos’è e significato

Cosa vuol dire. Il patteggiamento è un procedimento speciale, opzionale a quello ordinario, in cui tu imputato abbandoni l’intenzione di difenderti dall’accusa, e trovi un accordo di pena con il giudice (art. 444 e ss. del codice di procedura penale).

In parole semplici: ti hanno accusato di un reato. Tu sai già di essere colpevole e la tua colpevolezza è così evidente che ritieni inutile anche difenderti. È inutile anche andare a processo, perché appunto la tua colpa è così evidente che iniziare la causa sarebbe solo perdita di tempo e denaro. Ti sei consultato con il tuo avvocato di fiducia e siete giunti alla stessa conclusione.

Il Tribunale però, è obbligato a intraprendere il processo con relativo dibattimento, prove, testimoni, perché non può condannarti senza fase dibattimentale. A meno che… A meno che sia tu ad autorizzarlo: in pratica tu ammetti la tua colpa e chiedi al tribunale di procedere subito con l’applicazione della pena, senza dibattimento, senza processo ordinario. A una condizione: che il tribunale ti applichi uno sconto della pena e che non lo faccia da solo, autonomamente, ma patteggiando con te.

Puoi ottenere uno sconto di pena fino a 1/3 della pena base. Ecco perché si chiama patteggiamento, proprio perché tu (il tuo avvocato) e il Pubblico Ministero, avete la possibilità di trovare un accordo. Quando tutti sarete “soddisfatti” (si fa per dire) della pena inflitta (il pubblico ministero) e ricevuta (tu), allora il patteggiamento si è concluso positivamente.

Risultato del patteggiamento: tu conosci la tua pena subito e hai avuto la possibilità di “approvarla” e inizi a scontarla subito, senza attese e sai di aver ottenuto anche una riduzione rispetto alla pena base.

Calcolo pena

Per il calcolo degli anni di prigione da scontare grazie al patteggiamento, devi partire dal calcolo della pena base, ecco come:

  1. Individuare con esattezza il reato commesso e la pena prevista dal codice penale;
  2. Verificare la pena base decisa di comune accordo dal tuo avvocato e il PM;
  3. Individuare attenuanti che possono ridurre la pena, così come le aggravanti che possono aumentarla. Se ci sono più attenuanti/aggravanti, allora devi applicare il primo aumento (o diminuzione) e poi sul risultato applicare le altre attenuanti/aggravanti;
  4. Al risultato ottenuto togliere 1/3. Con il patteggiamento infatti puoi ottenere uno sconto della pena fino a un terzo (art. 444 c.p.p.).

Suggerimento

In basso, nel prossimo paragrafo, un esempio pratico di calcolo.

Il giudice, una volta ricevuta la domanda di patteggiamento, può decidere di accoglierla o rigettarla, ma non può modificarla. Ad esempio, se tu e il PM vi eravate accordati per 3 anni di carcere, non può aumentarli o ridurli, deve approvare i 3 anni decisi da voi.

Condizione necessaria del patteggiamento

Puoi usufruire del patteggiamento solo se, una volta applicato lo sconto, la reclusione non supera i 5 anni. Quindi, se per esempio hai fatto il calcolo del patteggiamento e, dopo aver conteggiato tutto (eventuali aggravanti/attenuanti e lo sconto) il risultato è 7 anni di carcere, allora non puoi richiedere il patteggiamento. Se invece per esempio il risultato è 4 anni, allora puoi chiederlo.

Per farti capire meglio il concetto, abbiamo parlato di patteggiamento di comune accordo tra te e PM, come se anche tu abbia titolo di proporre l’entità della tua stessa condanna: in realtà tu chiedi il patteggiamento, ma è la Procura a proporti la condanna, a farti la proposta di pena, e a te sta accettare o meno.

Esempio pratico

Supponiamo che ti abbiano accusato di appropriazione indebita: il tuo avvocato ha chiesto al Pubblico Ministero il patteggiamento e costui ha accettato. Ecco come calcolare la pena che andrai a scontare, grazie al patteggiamento:

Schema per calcolare la pena definitiva

  1. Il codice penale, per l’appropriazione indebita, prevede la reclusione da due a cinque anni + multa da euro 1.000 a euro 3.000 euro;
  2. Il tuo avvocato e il PM patteggiano: si tratta di un incontro tra le parti, in cui si cerca un accordo come. Tuo avvocato e PM giungono all’accordo di 2 anni e mezzo di reclusione e 2.100 euro di multa. Questa è la cosiddetta pena base, sui cui andrai a calcolare lo sconto di pena;
  3. Riduzione di 1/3 per aver scelto il patteggiamento, quindi pena finale = 1 anno e 8 mesi di carcere e 1.400 euro di multa.

Attenzione

Se ci sono delle attenuanti o aggravanti, devi applicarle prima del passo 3, quindi: pena base (derivante da accordo tra PM e avvocato) => attenuanti/aggravanti => infine applichi lo sconto della pena di 1/3. Il tuo avvocato saprà indicarti se nel tuo caso specifico ci sono attenuanti/aggravanti, non è possibile quantificarle a priori, ma solo in base al singolo e specifico caso.

Pena sospesa

Se la pena finale è inferiore a 2 anni, puoi ottenere anche un’altra agevolazione, ossia la sospensione condizionale della pena: in pratica non vai in carcere, ma la pena rimane “congelata” per un tot anni. Se in quei tot anni (5 per i reati e 2 per le contravvenzioni) non commetti lo stesso reato, allora è tutto a posto, non devi scontare più nulla.

Quanto costa

Per patteggiare hai bisogno di un avvocato. Chiaramente l’avvocato ha un costo. In caso di patteggiamento, generalmente, le spese legali sono inferiori rispetto a un processo ordinario: l’avvocato non dovrà seguirti o presenziare alle udienze per anni (considerando i tempi biblici della giustizia italiana), il tutto si risolverà in pochi mesi.

Per quanto riguarda il costo di un avvocato, le tabelle degli onorari prevedono un costo di circa 500 euro. Tuttavia, tale costo può aumentare,in relazione al valore della causa. Se infatti il PM ti contesta un reato per evasione fiscale da 100.000 euro è un conto; se ti contesta un’evasione fiscale per milioni e milioni di euro è un altro conto: l’avvocato si trova a gestire una situazione più complessa, dunque la parcella aumenta.

Allargato

Puoi avvalerti, a seconda dei casi, del patteggiamento tradizionale o di quello allargato. Per quanto riguarda la procedura, non ci sono differenze tra patteggiamento tradizionale e allargato. Le differenze sono altre, vediamole insieme.

Patteggiamento tradizionale -> puoi chiederlo per i reati che prevedono:

  • Reclusione fino a 2 anni (quindi reati non gravissimi), con o senza multa;
  • Sola multa, senza alcun limite di importo.

Non ci sono limiti soggettivi o oggettivi per richiedere il patteggiamento ordinario: puoi chiederlo sempre e comunque, purché come detto sopra, tu abbia commesso un reato la cui pena non supera i due anni di reclusione. Inoltre puoi avvalerti di un’altra serie di benefici, tra cui per esempio la sospensione condizionale della pena, come ti abbiamo spiegato nei paragrafi precedenti.

Patteggiamento allargato -> puoi chiederlo per i reati che prevedono:

  • Reclusione fino a 5 anni (quindi reati più importanti rispetto a quelli per il patteggiamento ordinario), con o senza multa.

Il patteggiamento allargato da dei limiti soggettivi e oggettivi: non sempre puoi usufruirne. Per esempio non puoi avvalertene se sei un delinquente abituale, con condotta recidiva (limite soggettivo) e per determinati reati (limite oggettivo), quale per esempio l’associazione mafiosa.

In appello

Spesso si parla di “patteggiamento in appello”, ma in realtà il nome preciso di questo istituto è “concordato sui motivi di appello“. Patteggiamento e concordato sono due cose diverse.

  • Il patteggiamento è un procedimento alternativo, puoi chiederlo fino all’udienza preliminare e non dopo il dibattimento. Ti permette di usufruire di vari benefici, tra cui lo sconto della pena e la possibilità della condizionata.
  • Il concordato comporta un solo beneficio, comune sia a imputato che all’accusa: il processo si svolge in modo semplificato (in camera di consiglio, al riparo da sguardi indiscreti) e sulla base di elementi su cui accusa e difesa concordano. Il procedimento si riduce quindi alla valutazione del giudice su un’intesa già raggiunta tra le parti, su più punti.

Procedura

Puoi chiedere il patteggiamento prima dell’udienza preliminare e non oltre l’inizio del dibattimento. Puoi chiederlo sia tu, l’imputato, sia il Pubblico Ministero. A questo punto il tuo avvocato e il PM patteggiano la pena. In caso di accordo, si fissa un’udienza (se già non è stata fissata una). In caso di urgenza, lo si fa presente, allo scopo di accelerare i tempi, se possibile.

Solitamente, l’accordo con il Pubblico Ministero si raggiunge in pochi giorni o settimane. Quindi in termini di tempo il vantaggio è evidente: in poco tempo conosci già l’esito della pena. E grazie al patteggiamento ottieni uno sconto.

Quando conviene

Grazie al patteggiamento ottieni i seguenti vantaggi:

  • Sconto sulla pena fino a 1/3 (sia sui tempi di reclusione che sulla eventuale multa);
  • Esclusione della parte civile. Se la persona danneggiata si era costituita parte civile per ottenere un risarcimento danni, durante il processo penale avrà diritto al massimo al risarcimento delle spese legali. Per ottenere il risarcimento dovrà intentare una nuova causa, civile, con ulteriori costi e tempi di attesa (e difatti avviene raramente che dopo un patteggiamento la parte offesa faccia anche una causa civile);
  • Se lo chiedi prima del dibattimento, il giudizio si svolge in camera di consiglio, quindi non è aperto al pubblico (niente giornalisti, ecc.);
  • Il PM che ha acconsentito al patteggiamento non può appellare la sentenza;
  • Non devi pagare le spese di processo statali, purché si tratti di patteggiamento entro i due anni;
  • Ti permette di chiedere la sospensione condizionale della pena (vedi paragrafi precedenti);
  • Il costo di un avvocato è inferiore rispetto a un processo ordinario, nel quale ci sono tante udienze da affrontare e quindi la parcella dell’avvocato aumenta.

Prima di decidere per il patteggiamento, considera anche gli svantaggi. Con il patteggiamento rinunci a:

  • Difenderti; praticamente è come se ti dichiarassi colpevole;
  • Eventuali prescrizioni del reato. La giustizia italiana infatti, ha tempi talmente lunghi, che tante volte prima della condanna sopraggiunge la prescrizione del reato, ossia la non punibilità del reato stesso! Chissà quante volte hai sentito al telegiornale che il giudice non ha più condannato il tal dei tali per intervenuta prescrizione.

Un buon avvocato saprà consigliarti quale strada è migliore e più conveniente nel tuo caso.