Il Presidente della Repubblica italiana è il capo della nazione e la rappresenta, entro i confini nazionali e all’estero. Sebbene non abbia potere di creare leggi o di indirizzo politico, ha il compito di sorvegliare sull’operato del Parlamento e del Governo.

In questa guida completa sulla figura del Presidente della Repubblica ti spiego chi è e cosa fa, quali sono i suoi compiti, i requisiti per diventarlo, l’età minima, da chi viene eletto, la durata in carica, quanto guadagna, cosa significa “semestre bianco” e infine la differenza con la figura del Presidente del Consiglio.

Requisiti

Il suo compito principale è quello di garantire il rispetto della Costituzione, oltre a sorvegliare l’operato dei due organi (Governo e Parlamento). E’ inoltre rappresentante dell’unità della nazione e di tutto il popolo italiano. Egli risiede al Palazzo del Quirinale a Roma.

La Costituzione italiana stabilisce i seguenti requisiti:

  1. Cittadinanza italiana (chi non è cittadino italiano, non può essere eletto, neanche se ha il permesso di soggiorno a lungo termine);
  2. Cinquanta anni compiuti (età minima per essere eletto);
  3. Pieni diritti civili e politici.

Chiunque abbia questi tre requisiti può essere eletto presidente. Come puoi vedere non esiste una formazione specifica per diventare presidente: non occorre essere laureati in scienze politiche o avere altra specifica formazione, né tanto meno appartenere a un partito politico. Gli unici requisiti necessari sono quei tre appena elencati.

Da chi viene eletto

Chi elegge il Presidente della Repubblica. Il Presidente viene eletto da:

  1. Parlamento (concorrono entrambe le Camere, ossia Senato della Repubblica e Camera dei deputati);
  2. Tre consiglieri per ogni regione italiana, tranne che per la Val d’Aosta, per la quale ne è sufficiente uno solo.

In tutto quindi, viene eletto dal Parlamento + i 58 consiglieri regionali.

Compiti

Ruolo, funzioni, mansioni e poteri. Il Presidente della Repubblica ha le seguenti funzioni (art. 87 della Costituzione):

  • Rappresenta l’unità della Repubblica italiana;
  • Sorveglia l’operato del Parlamento e del Governo affinché si attengano alla Costituzione;
  • E’ garante della Costituzione;
  • Può mandare comunicati al Parlamento;
  • Indice le elezioni del Parlamento e avvia la prima seduta del Parlamento appena creato;
  • Se il Governo propone un disegno di legge al Parlamento, ne consente l’istanza;
  • Promulga le leggi (ossia le rende pubbliche e valide a tutti gli effetti);
  • Fissa i referendum laddove consentiti dalla legge;
  • Nomina i funzionari dello Stato;
  • Ha rappresentanza dell’Italia presso l’estero, riceve i rappresentanti di altre nazioni;
  • E’ presidente del CSM (Consiglio Superiore della Magistratura);
  • Può concedere grazia e sostituire le pene ai condannati;
  • Elargisce le onorificenze della Repubblica;
  • Nomina i senatori a vita.

Ruolo del presidente della repubblica nella formazione del governo

Il Presidente della Repubblica nomina:

  1. Il premier, ossia il Presidente del Consiglio;
  2. I ministri (proposti dal premier).

Dopo l’elezione del Parlamento infatti, il presidente consulta le forze politiche vincenti. Iniziano così le consultazioni per avere dei nomi: solitamente il premier è proposto dalla forza politica che ha ottenuto più voti. Il premier a sua volta propone i ministri.

Premier e ministri, dopo la nomina da parte del Presidente della Repubblica, si recano in Parlamento: quest’ultimo deve votare per dare la fiducia (oppure negarla) al governo appena creato.

Differenza Presidente del Consiglio

Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio sono due figure completamente diverse. Il primo, ossia il Presidente della Repubblica rappresenta la nazione e non ha un ruolo operativo nella creazione delle leggi o di indirizzo politico. Piuttosto, sorveglia sul comportamento e le azioni del governo e del Parlamento.

Il Presidente del Consiglio (detto anche premier) invece, prende decisioni sull’indirizzo politico del governo, ha funzione quindi di indirizzo politico, economico e fiscale. Il tutto sotto la supervisione del Presidente della Repubblica.

Il Presidente della Repubblica però, controlla solo che il premier non si discosti dalla Costituzione, che la rispetti, ma non può vietare determinate azioni di governo se esse non vanno contro la Costituzione.

Durata in carica

Durata mandato: ogni quanti anni viene eletto. Il Presidente della Repubblica viene eletto ogni sette anni. Può essere rieletto due, tre, quattro volte e anche più.

La Costituzione infatti non prevede limiti: fin quando il Parlamento lo elegge, la sua elezione è legittima. E’ quindi una figura rieleggibile senza limiti.

Semestre bianco

Gli ultimi sei mesi in cui il Presidente della Repubblica è in carica, sono detti “semestre bianco”. Si chiamano così perché durante questo periodo di tempo, il Presidente non può sciogliere le camere. Gli ultimi sei mesi rappresentano quindi un momento molto particolare, durante il quale è meglio che non ci sia una crisi di governo.

Infatti, se il Parlamento ritira la fiducia al governo, il Presidente inizia delle consultazioni, per cercare di mediare, di trovare dei compromessi, degli accordi tra i membri del parlamento e quindi ritornare alla fiducia. Se non ce la fa, deve sciogliere le camere, ma nell’ultimo semestre non è possibile.

Quanto guadagna

Stipendio del Presidente della Repubblica. Il Presidente percepisce uno stipendio di quasi 240 mila euro lordi annui, ossia più di 18 mila euro lordi al mese (prende anche la tredicesima per il mese di dicembre). Considerando che si tratta di uno stipendio lordo, significa che netti, prende sui 10.000 euro al mese circa.

A questo stipendio si aggiunge anche il vitalizio, se in passato il Presidente è stato parlamentare. Il vitalizio è pari a:

  • 2.500 euro al mese (a partire da 65 anni), se è stato in Parlamento per un solo mandato;
  • 5.000 euro al mese circa (a partire da 60 anni), se è stato in Parlamento per due mandati;
  • Oltre 7.000 euro al mese circa (a partire da 60 anni), se è stato in Parlamento per tre mandati.

Se quindi il Presidente della Repubblica è stato anche Parlamentare in passato, allora prende sia lo stipendio da Presidente della Repubblica che il vitalizio da parlamentare. Il tutto per un totale che va un minimo di 239 a un massimo di 320 mila euro lordi annui.