Quando conviene la cedolare secca sugli affitti? La cedolare secca é un’imposta sostitutiva: per i redditi derivanti dagli affitti, infatti, si può optare per la tassazione in regime ordinario, oppure per la tassazione con cedolare secca. Si tratta quindi di un regime facoltativo da applicare in alternativa a quello ordinario. L’opzione, ossia la scelta del regime ordinario o in cedolare secca, va fatta al momento della registrazione del contratto di affitto presso l’Agenzia delle Entrate. Quando conviene la cedolare secca?
Per rispondere a questa domanda, occorre fare un confronto, per capire cosa e quanto si paga aderendo al regime ordinario, e cosa e quanto si paga aderendo al regime in cedolare secca. Solo in questo modo possiamo capire quale ci conviene adottare. Di seguito facciamo un confronto diretto, supportato da esempi.
Chi aderisce al regime ordinario deve pagare:
– l’Irpef (facendo quindi riferimento ai vari scaglioni di reddito) e le relative addizionali sul reddito derivante dall’affitto;
– l’imposta di registro;
– l’imposta di bollo;
– l’imposta di registro dovuta in caso di risoluzione o proroga della locazione.
– l’imposta di bollo sulle risoluzioni e proroghe della locazione.
Chi invece aderisce alla cedolare secca, paga solo un’imposta sostitutiva pari al 21%, ridotta al 19% in determinati casi. Le imposte di bollo e di registro di cui sopra non si pagano.
Come calcolare quindi la convenienza tra il regime ordinario e quello in cedolare secca?
Confrontiamo i due regimi. In caso di regime ordinario, la spesa più importante é quella dell’IRPEF dovuta (con aliquota IRPEF variabile in base al nostro scaglione di reddito); l’aliquota sulla cedolare secca é invece fissa, pari al 21% (in specifici casi scende anche al 19%).
Per quanto riguarda l’IRPEF, considerando che lo scaglione più basso, cioé quello fino a 15.000 euro, è tassato al 23%, la convenienza, rispetto al 19%-21% della cedolare secca, é lampante. Per non parlare di chi appartiene a scaglioni IRPEF più elevati, dove quindi la convenienza tra cedolare secca e regime ordinario é “spudorata”.
A partire dal 2013 inoltre, con gli ultimi rincari alla tassazione ordinaria (prima infatti, per chi aderiva al regime ordinario, era previsto uno sconto del 15%, ora sceso al 5%), la cedolare secca conviene a tutti, anche a chi non possiede altri redditi.