La cedolare secca può essere una vantaggiosa alternativa. Permette infatti di scegliere se applicare, sul reddito derivante dagli affitti, una tassazione del 19% o del 21% piuttosto che il cumulo con gli altri redditi. Dato che sin dal primo scaglione Irpef l’aliquota é pari al 23%, é sicuramente conveniente optare per la cedolare secca.

Quando si paga la cedolare secca? Come si paga? La cedolare secca si paga, con un acconto del 95% in un’unica soluzione entro il 30 novembre se l’importo totale della cedolare secca é minore di 257,52 euro. Se supera questa cifra, l’acconto del 95% può essere versato in due soluzioni: il 40% entro il 16 giugno ed il restante 60% entro il 30 novembre. Il restante 5%, in entrambi i casi, va versato l’anno successivo a titolo di saldo. Per essere più chiari, di seguito un paio di esempi, con le relative scadenze per il pagamento.

Quando si paga la cedolare secca

ESEMPIO 1. Supponiamo che la cedolare secca dovuta sugli affitti (il 21% del lordo degli affitti) ammonti a 200 euro. Dovremo quindi versare un acconto del 95% di 200 euro (pari a 190 euro) entro il 30 novembre. Il restante 5% (10 euro) andrà pagato l’anno successivo, come saldo.

ESEMPIO 2. Supponiamo che la cedolare secca dovuta sugli affitti ammonti a 800 euro. Dovremo quindi versare un acconto del 95% di 800 euro, pari a 760 euro.

Di questi 760 euro, il 40% (304 euro) va pagato entro il 16 giugno, mentre il restante 60% (480) entro il 30 novembre.

Il restante 5% (40 euro) andrà pagato come saldo l’anno successivo.

Come si paga la cedolare secca sugli affitti? L’imposta si paga con modello F24 se abbiamo presentato il modello UNICO, oppure con trattenute sul nostro stipendio (effettuate direttamente dal nostro sostituto di imposta) se abbiamo presentato il modello 730 (dichiarazione dei redditi quando presentarla).

Attenzione: le scadenze possono subire modifiche o proroghe, per questo si consiglia di controllare sempre il sito dell’Agenzia delle Entrate.