La pensione: quel momento che attendi con ansia, che rappresenta l’avvio di una nuova vita da dedicare completamente a te stesso, alla propria famiglia, agli hobby, insomma a tutto quello che finora forse non riuscivi a fare a causa del lavoro.

In questa guida completa sulla quota 102 ti spiego cos’è e cosa vuol dire, cosa significa, come funziona, i requisiti previsti per accedere, come si calcola l’assegno pensionistico a cui hai diritto aderendo a questa opzione e infine alcune delucidazione rispetto a quanto si perde rispetto alla pensione “piena”.

Cos’è e cosa vuol dire

Nel 2022, puoi andare in pensione se raggiungi quota 102, ossia possiedi entrambi questi requisiti:

  1. Hai almeno 64 anni di età;
  2. Hai almeno 38 anni di contributi.

Cosa significa quota 102

64 + 38 fa 102, ecco perché si chiama quota 102.

Si tratta di una possibilità di pensione precoce, che consente di andare in pensione prima dei 67 anni classici. Se quindi hai iniziato a lavorare a 26 anni, e hai maturato 38 anni di contributi, volendo puoi già andare in pensione.

Nello specifico, per il 2022, la quota 102 ti spetta se sei nato entro il 31 dicembre 1959 e, entro il 2022, raggiungi i 38 anni di contributi.

Il diritto alla pensione acquisito durante il 2022 puoi farlo valere anche dopo. Ciò significa che se raggiungi i requisiti nel 2022, ma preferisci non andare subito in pensione, puoi andare negli anni successivi. Dunque non necessariamente andare in pensione a 64 anni, ma per esempio a 65 anni, se lo desideri.

Può essere importante se desideri ancora maturare uno o due anni di contributi, e avere quindi un assegno pensionistico un po’ più cospicuo. Come leggerai più avanti infatti, non ci sono penalizzazioni sul calcolo dell’assegno che ti spetta, ma è chiaro che andare in pensione prima significa accumulare meno montante contributivo e dunque per forza di cose l’assegno è più basso rispetto a una pensione “piena” (arrivata a 67 anni).

Cumulo

Il pensionamento può avvenire anche in regime di cumulo, dunque se possiedi contributi in diverse gestioni dell’INPS (AGO-Assicurazione Generale Obbligatoria, Gestione Separata, ecc.), si possono sommare per il raggiungimento dei 38 anni di requisiti. Il cumulo è possibile solo se non ricevi già una pensione da una delle gestioni citate.

Attenzione

I contributi maturati presso le Casse dei liberi professionisti non fanno cumulo. Se quindi per esempio hai maturato 34 anni di contributi presso l’INPS e 4 presso la Cassa Medici, questi anni non si sommano, non hai diritto alla quota 102.

Come funziona

Quota 102 è un modo per andare in pensione qualche anno prima rispetto al pensionamento classico (a 64 anni al posto di 67 anni di età). Si tratta di una misura dedicata a chi ha iniziato a lavorare in giovane età e ha accumulato una quota importante di contributi.

Nel passo seguente vediamo nello specifico quali sono i semplici requisiti che devi possedere per accedere al pensionamento con quota 102.

Requisiti

Puoi accedere al pensionamento precoce, con quota 102, se possiedi entrambi i seguenti requisiti:

  1. Almeno 64 anni di età;
  2. Almeno 38 anni di contributi, anche in gestioni diverse dell’INPS. Se quindi per esempio possiedi 30 anni di contributi presso la AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria) e 8 anni presso la Gestione Separata, hai maturato 38 anni di contributi (si fa il cumulo 30 + 8).

Come si calcola

Il sistema del calcolo dell’assegno pensionistico è lo stesso previsto per quota 100. Innanzitutto non ci sono penalizzazioni: per il fatto che decidi di andare in pensione prima di quanto previsto dal sistema classico, la tua pensione non subisce delle riduzioni.

Chiaramente qualcosa comunque la perdi, non per effetto di una penalizzazione, ma per il semplice fatto che, andando in pensione anni prima, non accumuli altri contributi che farebbero crescere il tuo assegno.

Per spiegarmi meglio: supponiamo che tu decida di andare in pensione fra un mese, con 64 anni di età e 38 anni di contributi. Prendi quindi ad esempio 1.000 euro di pensione. Se rimanessi a lavoro fino a 67 anni (ossia l’età prevista per il pensionamento classico), accumuleresti altri tre anni di contributi, quindi è chiaro che la tua pensione sarebbe più alta.

Alla luce di tutto ciò, vediamo quanto si perde avvalendosi della quota 102, con qualche esempio concreto.

Quanto si perde

Non ci sono penalizzazioni specifiche aderendo alla quota 102: semplicemente l’assegno è più basso per il minore montante contributivo e l’anticipo di uscita, come spiegato nel paragrafo precedente.

Dunque, sulla base di ciò, ti stai chiedendo quanto perdi. Se vai in pensione appena raggiungi 64 anni di età e 38 anni di contributi, ti spetta una pensione X. Se invece aspettassi altri tre anni (per arrivare a 67 anni), accumuleresti più contributi, quindi la tua pensione sarebbe più alta.

Facendo delle simulazioni, se per esempio hai una retribuzione annua lorda di 29 mila euro (che sarebbero circa 1.600 euro netti mensili), optando per la quota 102 perdi dai 40 ai 160 euro al mese rispetto alla pensione tradizionale. Se hai una retribuzione lorda di 40 mila euro annui, persi tra gli 80 e i 180 euro mensili.

Conviene quindi avvalersi della quota 102 e andare in pensione prima? Non c’è una risposta univoca. Sicuramente perdi del denaro sull’assegno pensionistico pieno, non si tratta di importi ingenti, ma comunque dai 50 ai 200 euro circa, a seconda della tua attuale retribuzione lorda, come spiegato negli esempi dei passi precedenti.

Se però sei stanco di lavorare e non vedi l’ora di smettere, per poterti dedicare finalmente ai tuoi hobby, alla tua famiglia, a te stesso, rinunciare a poche decine di euro o al massimo un paio di centinaia potrebbe non essere un grande sacrificio per te. Tutto sta a quello che cerchi e a come ti senti.