La crisi avanza imperterrita e avere un posto di lavoro in Italia diventa sempre più difficile. Per contrastare e arginare temporaneamente il problema, soprattutto nelle regioni più in difficoltà, è stato ideato il reddito di inclusione sociale, una soluzione economica in grado di dare un po’ di respiro alle famiglie più povere.

In questa guida ti spiego cos’è e come funziona il reddito di inclusione sociale, quali sono i requisiti per potervi accedere, come verificare se si rientra all’interno della soglia di povertà, qual è l’importo minimo e massimo, infine come presentare la domanda in comune per poterlo ottenere. Ecco cosa devi sapere.

Cos’è

Nato con il governo Gentiloni grazie al D.D.L. Povertà 2017, con l’obiettivo di contrastare la povertà, il cosiddetto reddito di inclusione sociale (REI) é una misura a favore delle famiglie che versano in particolari condizioni economiche di difficoltà.

L’aiuto non deve essere confuso con un semplice reddito di cittadinanza o di natura assistenziale, in quanto rappresenta un sostegno di “inclusione attiva“.

A differenza del reddito di cittadinanza infatti, dove il beneficiario ne avrebbe diritto solo per il fatto di essere cittadino italiano, per avere il reddito di inclusione il cittadino é tenuto a impegnarsi sotto il profilo non solo lavorativo, ma anche sociale, pena la decadenza del diritto.

In passato ci sono state varie misure di aiuto per i più indigenti su base regionale e locale questa é la prima misura unica valida per tutte le Regioni italiane: in questo modo anche l’Italia si é avvicinata di più all’Europa considerando che vari altri Paesi adottano questa tipologia di aiuto già da diverso tempo.

Requisiti: a chi spetta

I beneficiari del reddito di inclusione sociale sono tutti coloro che si trovano al di sotto della soglia di povertà. Questa soglia viene calcolata dall’ISTAT ogni anno. La soglia di povertà dipende essenzialmente da due fattori:

  • Il numero di componenti del nucleo familiare;
  • La zona di residenza del nucleo familiare.

Esempio

Una famiglia di 3 persone che vive al Nord con 1.000 euro potrebbe essere considerata sotto la soglia di povertà, mentre la stessa famiglia che vive al Sud non rientra (si tratta solo di esempi a scopo esplicativo, poiché la soglia viene decisa ogni anno dall’ISTAT).

Esempio

Una famiglia di 3 persone che vive al Nord con 1.500 euro é considerata povera, mentre una stessa famiglia composta da due sole persone non é considerata sotto la soglia di povertà.

Come verificare la soglia di povertà

Per sapere se il tuo reddito é al di sotto della soglia di povertà, puoi controllarlo direttamente sul sito ufficiale dell’ISTAT.

Basta inserire il numero dei componenti della tua famiglia, l’età, la zona, il tipo di comune e l’anno di riferimento. Il sito dopo aver inserito questi dati restituisce la soglia di povertà. Se il tuo reddito famigliare é inferiore sei considerato povero.

Esempio

Famiglia di 4 persone, di cui due di 35 anni e due bambini (10 e 11 anni). Reddito famigliare pari a 1.500 euro mensili e residenza al Nord. Il sistema ISTAT restituisce una soglia di povertà pari a 1.536,42 euro. Quindi la famiglia é al di sotto della soglia di povertà:

Esempio

Stessa famiglia di 4 persone, di cui due di 35 anni e due bambini (10 e 11 anni). Reddito famigliare pari a 1.500 euro mensili e residenza al Sud. Il sistema ISTAT restituisce una soglia di povertà pari a 1.225,74 euro. Quindi la famiglia non é al di sotto della soglia di povertà.

Attenzione

Le famiglie con bambini piccoli e con disoccupati oltre i 55 anni di età (per i quali é comprensibilmente più difficile trovare lavoro) godono di una corsia preferenziale rispetto agli altri.

Importo

Il reddito di inclusione sociale varia tra gli 80 e i 480 euro. Il calcolo dell’importo spettante dipende da quanto il reddito famigliare é al di sotto della soglia. Se la tua famiglia ha un reddito poco al di sotto della soglia di povertà riceverai l’aiuto minimo.

Al contrario, se la tua famiglia ha un reddito molto al di sotto della soglia di povertà o addirittura versate in condizioni di massima indigenza, privi di reddito, otterrete la misura massima.

Esempio

Famiglia di 4 persone con reddito pari a 1.400 euro residente al Nord. Essendo di poco al di sotto della soglia di povertà avrà diritto a un reddito di inclusione di circa 80/100 euro. Se il reddito scende, per esempio a 1.000 euro, l’indennità sale.

Se hai diritto all’indennità sei obbligato partecipare a percorsi di “inclusione sociale”: devi iscriverti al Centro per l’Impiego e, tramite quest’ultimo, partecipare a percorsi di formazione o riqualificazione lavorativa. Se ricevi un’offerta lavorativa e la rifiuti oppure non ti impegni a cercarla (per esempio non presentandoti ai colloqui), perdi il diritto al sussidio.

Domanda

Devi presentare la domanda al tuo Comune di residenza da un componente del nucleo familiare tramite un modulo INPS (che puoi trovare direttamente negli uffici comunali). Con il modulo dichiari di possedere tutti i requisiti necessari per il reddito di inclusione sociale e quindi:

  • La cittadinanza italiana, europea o il permesso di soggiorno CE in caso di cittadini extracomunitari;
  • La residenza in Italia da almeno due anni;
  • Situazione economica familiare al di sotto della soglia di povertà.

Il Comune quindi, raccolte le domande, le invia all’INPS che si occupa della verifica dei requisiti. Successivamente, entro 90 giorni dalla richiesta, sempre il Comune predispone il tuo personale progetto personalizzato di inclusione sociale, con l’obiettivo di aiutarti nel reinserimento lavorativo.