Stai pensando di aprire una partita IVA in regime forfettario, il cosiddetto regime di vantaggio per chi avvia una nuova attività. L’idea è molto allettante, perché grazie al regime forfettario non sei tenuto al pagamento di IRPEF, IVA e quant’altro.

In questa guida completa ti spiego come non pagare i contributi INPS grazie al regime forfettario, in che modo è possibile ottenere l’esonero contributivo, in quali casi ne hai diritto, la differenza tra Gestione Artigiani e Commercianti e la Gestione Separata, infine come ottenere lo sconto contributivo del 35%.

Premessa

Se sei in regime forfettario, l’unica imposta che devi pagare è l’imposta sostitutiva, pari al 15% (che scende addirittura al 5% per i primi cinque anni di attività). Attraente, vero?

Il problema però è un’altro: in qualità di imprenditore o di libero professionista, devi pagare anche i contributi INPS. E questi rappresentano una bella “batosta”, soprattutto per chi apre una ditta individuale. Meno per chi è un libero professionista. Vediamo perché.

Innanzitutto spieghiamo la differenza. Se apri partita IVA, hai due possibilità:

  1. Aprirla come ditta individuale, dunque come imprenditore;
  2. Oppure aprirla come lavoratore autonomo, ossia libero professionista.

A livello di contributi cambia moltissimo, vediamo perché.

Differenza contributiva tra ditta individuale e liberi professionisti

A livello di contributi, c’è molta differenza tra una ditta individuale e un libero professionista, perché:

  1. Se apri una ditta individuale, devi iscriverti nella sezione INPS Artigiani e Commercianti. Qui devi pagare ogni anno un importo di contributi minimo, pari a quasi 4.000 euro annui. Non imposta quanto fatturi, anche se fatturi pochissimo, o addirittura zero, all’INPS devi comunque versare questi 4.000 euro.
  2. Se apri come libero professionista, devi iscriverti all’INPS nella sezione Gestione Separata. Questo però, solo se sei un professionista “senza cassa” ossia un professionista che non ha una sua specifica cassa previdenziale. Per esempio i medici non si iscrivono all’INPS, ma alla loro specifica cassa previdenziale per i medici, lo stesso vale per gli ingegneri, per gli architetti, ecc. Se la tua professione non ha un istituto previdenziale specifico, allora sei un professionista cosiddetto “senza cassa” e per i contributi devi iscriverti all’INPS, appunto nella Gestione Separata. A differenza della Gestione commercianti, l’aspetto positivo della Separata è che non devi pagare una quota annuale fissa all’INPS, ma solo in percentuale al tuo fatturato. Se fatturi tanto paghi tanto, in percentuale; se fatturi poco paghi poco; se fatturi zero, allora paghi zero contributi.

Fatta questa doverosa premessa, ti dico subito che l’iscrizione all’INPS, come ditta individuale o come libero professionista è obbligatoria. In Italia è obbligatorio pagare i contributi.

C’è però un caso in cui sei esonerato da questo obbligo: se hai un lavoro da dipendente part time, allora puoi chiedere l’esonero dal versamento contributi INPS. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Lavoro dipendente

Se hai un lavoro dipendente full time, ossia di 40 ore settimanali, puoi chiedere all’INPS l’esonero contributivo. Ciò significa che non dovrai versare alcun contributo all’INPS, non dovrai neanche iscriverti all’INPS!

Questo perché, siccome i contributi te li versa già il tuo datore di lavoro, e in misura piena (essendo appunto full time), secondo la legge non c’è bisogno di coprirti con altri contributi. Se hai un lavoro part time (e per part time si intende qualsiasi contratto inferiore alle 40 ore settimanali), non puoi accedere all’esonero contributivo.

Esistono solo alcuni casi eccezionali di esonero a lavoratori dipendenti con contratto di 38 ore settimanali: la decisione finale spetta all’ufficio INPS competente per la tua zona. Se infatti dimostri che la tua attività da dipendente (pur essendo di 38 ore a settimana) è prevalente rispetto alla partita IVA, puoi provare a chiedere l’esenzione.

Quanto detto finora vale solo per le ditte individuali, quindi vale solo se hai una partita IVA che andrebbe iscritta all’INPS nella Gestione Commercianti (come ti ho spiegato nei passi precedenti). Hai diritto all’esenzione INPS dunque, solo in presenza di entrambe queste condizioni:

  1. Hai una partita IVA come ditta individuale;
  2. Hai un lavoro da dipendente full time.

Se hai una partita IVA come libero professionista, non hai diritto all’esenzione contributiva, anche se hai un lavoro da dipendente full time. Questo perché: la Gestione Separata INPS (ossia quella dedicata appunto ai liberi professionisti) è diversa dalla Gestione Commercianti (quella dedicata alle ditte individuali).

Nella Gestione Commercianti devi pagare un minimo annuale, anche se non fatturi (minimo annuale pari a circa 4.000 euro). Nella Gestione Separata invece non c’è un minimo di contributi da pagare: paghi i contributi in percentuale al tuo fatturato. Nello specifico, l’aliquota contributiva Gestione Separata è pari al 33%.

Nella pratica dunque, se con la tua partita IVA da libero professionista non fatturi, o fatturi molto poco, automaticamente paghi nessun o pochi contributi, a prescindere dall’avere o meno un altro lavoro come dipendente.

Chi sono i liberi professionisti tenuti a iscriversi alla Gestione Separata

Devi iscriverti alla Gestione Separata se sei un libero professionista senza un albo di riferimento. Rientri in questa categoria se sei, ad esempio:

  • Traduttore e interprete;
  • Copywriter;
  • Grafico;
  • Programmatore;
  • Web designer;
  • Personal coach;
  • Guida turistica;
  • Correttore di bozze;
  • Social media manager;
  • Consulente di immagine.

Riduzione contributiva del 35%

Non hai diritto all’esenzione? Perché per esempio non hai un lavoro da dipendente full time. Sappi che c’è un’interessante possibilità anche per te: avendo aperto partita IVA in regime forfettario, puoi chiedere la riduzione dei contributi da versare.

In pratica, puoi ottenere uno sconto del 35% sui contributi da versare all’INPS, per il semplice fatto di avere una partita IVA in regime forfettario. In questa guida completa sulla riduzione per i forfettari ti spiego tutti i dettagli.