Ad oggi più di 50 mila persone provenienti da decine e decine di nazioni diverse, hanno ottenuto la e-Residency, ossia la residenza digitale in Estonia. Un’opportunità che permette di abbattere tutte le barriere fisiche, le distanze: le richieste di e-residenti arrivano soprattutto da imprenditori che operano online, ma non solo.

In questa guida completa sulla residenza digitale in Estonia ti spiego il significato di questo termine, cos’è e come funziona, la differenza con la residenza fiscale e la cittadinanza, come usarla per aprire una società estone e cosa sapere prima di iniziare, per evitare alcuni errori comuni.

Come funziona

L’Estonia è stato il primo Paese a lanciare la residenza digitale. Una vera opportunità, come scoprirai continuando a leggere. Purtroppo però, molte persone confondono la residenza digitale anche con la residenza fiscale. Ma in realtà sono due cose completamente diverse e i rischi che si corrono operando con questa errata convinzione non sono irrisori.

Vediamo cos’è la residenza digitale estone, quali i vantaggi e infine le differenze con la residenza fiscale, questioni e problematiche connesse alla fiscalità, i rischi se non fai le cose per bene, dove pagare le tasse se apri una società in Estonia e altre informazioni importanti se stai pensando di aderire a questo progetto lanciato dall’Estonia.

Cosa comporta

Grazie alla e-residency, anche gli stranieri (ossia i cittadini non estoni) possono avere una residenza digitale in Estonia, aprire una società estone e di conseguenza avere un facile accesso al mercato del vecchio continente.

Ti dico sin da subito che la e-residency non è un modo per avere la residenza fiscale in Estonia: per dirla tutta, avere la residenza digitale non ti da’ automaticamente anche la residenza fiscale in Estonia. Purtroppo molti pensano che invece sia così: che e-residenza equivalga a residenza fiscale.

Dove pagare le tasse

Se hai la e-residency e apri una società in Estonia, non hai automaticamente anche la residenza e la cittadinanza in Estonia. Dunque non è detto che tu debba pagare solo le tasse in Estonia per il semplice fatto che la società è lì.

Ci sono diverse considerazioni da fare prima di fare dei passi che potrebbero rivelarsi sbagliati. La e-residenza rappresenta sicuramente un’occasione, ma solo se ben studiata, altrimenti diventa addirittura un rischio. Un rischio di ricevere accertamenti fiscali e dover pagare tasse su tasse.

Cos’è significato

La r-residency è un’identità digitale rilasciata dalla Pubblica Amministrazione estone. E’ quindi del tutto legale, la rilascia proprio lo stato: è un’identità digitale creata per i soggetti non residenti e che permette di operare in Estonia, accedere ai servizi pubblici tramite il web E’ quindi un varco, un accesso al mercato europeo.

In cosa consiste

La e-residency è un documento digitale che ti rilascia l’autorità estone, grazie al quale diventi residente digitale e di conseguenza ricevi una ID-smart, ossia una carta con microchip. La carta contiene due certificati:

  1. Certificato per l’autenticazione. E’ una sorta di SPID, ossia una modalità per accedere ai siti di vari servizi pubblici estoni. Funziona con un PIN di 4 cifre.
  2. Certificato per le firme digitali. Ti permette di firmare i documenti estoni in maniera giuridicamente rilevante, ovunque tu sia. Funziona con un codice PIN a 5-12 cifre.

Grazie a questi due certificati, sei un residente digitale estone e puoi fare in Estonia tante cose, anche se non sei lì. Quindi per esempio aprire un conto corrente, una società. In Estonia tra l’altro, le procedure di avvio di una società sono decisamente più veloci e snelle rispetto al nostro Paese.

Differenza con cittadinanza

Avere la e-residency ti consente quindi di avere un accesso veloce alla burocrazia estone, ai servizi pubblici estoni, aprire un conto corrente, una società. Ma non ti permette di avere la cittadinanza o la residenza fiscale estone! Alias: non è un modo per vivere in Italia, aprire un’azienda in Estonia e pagare le tasse solo in Estonia (molto più basse che in Italia).

In qualità di solo residente digitale, non hai anche la residenza legale in Estonia. La tua residenza rimane in Italia (o altro paese in cui vivi) e quindi sei soggetto alle leggi italiane: le tasse devi pagarle nel paese in cui vivi. In Italia vale la regola che, se vivi per metà anno + 1 giorno su territorio italiano, allora sei residente fiscale in Italia e qui devi pagare le tasse.

Al fisco italiano poco importa dove tu abbia aperto la tua azienda. Se sei residente in Italia per almeno 183 giorni l’anno, le tasse devi pagarle qui. Non ci sono storie. Sei residente fiscale italiano e quindi le tasse vanno versate in Italia. La e-residency è semplicemente un documento interno estone.

Ricapitolando: hai la e-residency estone, apri azienda lì e paghi le tasse in Estonia. Tutto perfetto: te lo permette proprio lo stato estone, non ci piove. Ma se sei fiscalmente residente in Italia (ossia ci vivi per almeno 183 giorni l’anno) devi anche attenerti alle regole italiane, dunque pagare le tasse in Italia. Ogni Stato, infatti, ha le sue regole e le sue leggi e per l’Italia la regola sulla residenza fiscale è questa.

Aprire una società

Il fisco italiano è molto attento sotto questo punto di vista: se hai una società in Estonia, ma hai la sede legale e null’altro, allora hai costituito una società finta all’estero. In realtà vivi in Italia e lavori dall’Italia. In una situazione del genere i rischi non sono pochi: se il fisco italiano se ne accorge, tasse e sanzioni da pagare non sono pochi.

Le sanzioni sulle società estere fittizie sono molto pesanti. Dunque, aprire una società in Estonia con la e-residency è possibile, ma per pagare le tasse solo in Estonia devi essere effettivamente residente e non solo in forma digitale.

Prima di addentrarti in questo progetto quindi, ti conviene consultare un buon commercialista esperto in fisco internazionale, che sappia consigliarti sotto ogni aspetto. A questa pagina invece, trovi il sito governativo estone, con tutte le informazioni sulla e-residency, come ottenerla, i tempi di rilascio (che vanno dalle due alle cinque settimane) e i punti di ritiro.