Hai lavorato tanti anni e svolto lavori diversi: ti ritrovi ad aver versato un sacco di contributi, ma in gestioni differenti. La conseguenza è che avrai una pensione da un ente e una pensione da un altro ente (o anche più). C’è un modo per fare ordine: puoi far confluire tutti i contributi versati verso un’unica gestione e dunque percepire una sola pensione.

In questa guida completa sulla ricongiunzione onerosa ti spiego cos’è e come funziona, perché si fa, quando conviene, quanto costa, qual è la deducibilità ai fini delle imposte sui redditi, dunque come presentare domanda.

Cos’è

La ricongiunzione onerosa è una procedura con cui hai la possibilità di unire tutti i contributi versati in una sola pensione (Legge n. 29/1979): se per esempio hai versato contributi presso INPS e INARCASSA, puoi chiedere la ricongiunzione di tutti i contributi verso l’INPS e ottenere un’unica pensione INPS, al posto di due.

Oppure, se per esempio hai versato tutti i contributi all’INPS, ma una parte nella Gestione Separata e una parte nel Fondo dipendenti, puoi chiedere la ricongiunzione di tutti i contributi verso il Fondo dipendenti.

Perché si fa

Il motivo che spinge alla ricongiunzione è abbastanza semplice: ottenere un’unica pensione. Puoi presentare domanda di ricongiunzione in qualsiasi momento, senza limite temporale. Fanno eccezione solo i contributi accumulati nella Gestione separata INPS: occorrono almeno cinque anni di contributi versati al Fondo INPS lavoratori dipendenti.

Chiariamo con un esempio. Supponiamo che tu abbia versato, durante la tua vita lavorativa, contributi sia alla Gestione Separata INPS (quando lavoravi come autonomo), sia alla Gestione Dipendenti (quando lavoravi come subordinato). Ora vuoi trasferirli tutti al fondo lavoratori dipendenti. Per farlo, devi avere almeno cinque anni di contributi nel fondo dipendenti, nel periodo subito precedente la domanda di ricongiunzione.

Esempio

Nel 2022 hai in totale tre anni di contributi presso la Gestione Separata e dieci anni presso il fondo dipendenti. Sempre nel 2022 vorresti chiedere la ricongiunzione. Per trasferire i tre anni al fondo dipendenti, devi aver versato cinque anni di contributi nel periodo precedente la domanda: ossia dal 2017 al 2021.

Come funziona

Una volta trasferiti tutti i contributi verso un unico fondo, quest’ultimo calcola la tua pensione in base alle sue regole e criteri, quindi come se avessi sempre versato i contributi in quel fondo. Quindi, se per esempio avevi versato contributi nella Gestione Separata INPS e nel Fondo dipendenti, se chiedi la ricongiunzione dei contributi verso quest’ultimo, ti calcola la pensione che ti spetta come se avessi versato sempre i contributi nella versione dipendenti.

Esempio

Supponiamo che tu abbia versato 10 anni di contributi nella gestione separata e 20 anni di contributi nel fondo dipendenti: decidi di trasferire tutto verso il fondo dipendenti. La gestione separata e il fondo dipendenti hanno regole differenti per il calcolo della pensione, ma grazie alla ricongiunzione, l’INPS calcola la tua pensione come se avessi versato 30 anni di contributi solo nel fondo dipendenti (e non 10 nella gestione separata e 20 nel fondo dipendenti).

L’INPS calcola l’importo di pensione che ti spetta, in base alla gestione verso cui fai il ricongiungimento. L’esatto opposto di quello che fanno cumulototalizzazione (che sono gratuiti). In questi due casi infatti l’INPS calcola la pensione secondo metodi e criteri previsti in ogni fondo).

Puoi chiedere la ricongiunzione per tutte le tipologie di contributi versati:

  • Contributi obbligatori (quelli classici, da versare sempre);
  • Contributi volontari (su base facoltativa);
  • Contributi figurativi (quelli che risultano versati in periodi particolari, come la malattia).

Quindi, se per esempio presso un ente pensionistico hai cinque anni di contributi, di cui quattro di contributi obbligatori classici e uno di contributi figurativi (perché per esempio in quel periodo eri in malattia), puoi chiedere la ricongiunzione per tutti i cinque anni.

Quanto costa

A differenza di cumulo e totalizzazione dei contributi, la ricongiunzione è a pagamento. Il costo è pari alla differenza tra pensione che ottieni con la ricongiunzione e pensione che otterresti senza ricongiunzione. Il risultato poi si moltiplica per un coefficiente, che non è fisso ma dipende da età e anzianità contributiva.

Esempio

Supponiamo che tu abbia versato 10 anni di contributi presso Inarcassa e 20 anni presso l’INPS:

  • Pensione che otterresti con la ricongiunzione = 30.000 euro annui;
  • Pensione che otterresti senza ricongiunzione = 26.000 euro.

Grazie alla ricongiunzione, hai ben 5.000 euro in più di pensione annua.

Questi 5.000 poi devi moltiplicarli per un coefficiente, supponiamo pari a 5,5 = quindi per ricongiungere i contributi verso un unico fondo, il costo che devi pagare è 5.000 * 5,5 = 27.500 euro.

Un costo non indifferente. Considera però che poi la tua pensione sarà per sempre pari a 30 mila euro annui e non a 25 mila euro annui.

Questo è solo un calcolo esemplificativo: tu devi presentare solo la domanda, poi si occupa l’Inps di calcolare l’importo preciso. Una volta accolta la domanda, l’Inps ti notifica, a mezzo raccomandata, costo da pagare, modalità e termini. Generalmente puoi pagare con un’unica soluzione o a rate (se scegli le rate devi aggiungere gli interessi).

Quando conviene

La ricongiunzione conviene, senza troppi giri di parole, quando la pensione che ottieni con essa è maggiore della pensione che otterresti senza ricongiunzione. Il calcolo che abbiamo fatto nel precedente paragrafo ne è la dimostrazione.

Altro fattore da tenere presente: minore è la tua età, maggiormente ti conviene la ricongiunzione onerosa. Supponiamo che la ricongiunzione ti costi 30.000 euro, per ottenere 5.000 euro di pensione in più all’anno. Non sei molto anziano, hai ancora tanti anni di vita davanti a te: in questo caso la ricongiunzione ti conviene, perché ammortizzerai la spesa e probabilmente ci guadagnerai anche.

Altro motivo per cui può convenire: se con la ricongiunzione la tua pensione è più alta, e sai che al momento del tuo decesso (il più tardi possibile), ci sono dei superstiti che possono chiedere la reversibilità della tua pensione, in questo modo ti assicuri che abbiano un importo di reversibilità più alto.

Deducibile

Un altro aspetto positivo della ricongiunzione onerosa è che il costo è deducibile dalla base imponibile IRPEF, di conseguenza ottieni uno sconto sull’IRPEF pagata, un rimborso.

Lo sconto fiscale si applica nell’anno in cui materialmente sostieni il costo per la ricongiunzione. Se quindi hai pagato la ricongiunzione in un’unica soluzione, hai diritto allo sconto tutto in una volta. Se l’hai pagata a rate e queste rate prevedono più di un anno di pagamenti, allora lo sconto viene distribuito in più anni.