La primavera richiama i contribuenti a dichiarare i propri redditi e se quest’anno hai avuto parecchie spese, sarai certamente contento di presentare il modello 730, perché  avrai diritto a un rimborso IRPEF. Tutte le spese detraibili infatti, ti fanno diventare creditore del fisco, per un certo importo.

In questa guida sul rimborso 730 ti spiego cos’è e come funziona, come si calcola l’importo spettante, quando arriva, i tempi di rimborso previsti in caso di lavoratore dipendente, di pensionato e disoccupato (dunque senza sostituto di imposta) ed infine cosa succede in caso di incapienza del datore di lavoro.

Come funziona

Il rimborso sul 730 rappresenta quella parte di tasse che hai pagato in più e che ti vengono restituite solo se fai la dichiarazione dei redditi. Ogni anno infatti, il tuo datore di lavoro, applica alla tua busta paga l’aliquota IRPEF relativa al tuo reddito. Ma non sa se tu hai altre spese che puoi detrarre. Spese che possono essere quelle mediche, scolastiche, di trasporto.

Dunque, ogni anno, tu puoi presentare il modello 730, in cui dichiari i tuoi redditi, le tasse che ti sono state applicate dal sostituto di imposta (ossia il datore di lavoro) e le spese che hai sostenuto e che sono detraibili. In questo modo puoi ottenere un rimborso di quanto ti spetta.

Come si calcola

I calcoli da fare sono molti ma, per farti almeno un’idea, vediamo quali sono le detrazioni più importanti che ti danno diritto al rimborso:

  1. Le spese mediche;
  2. Le spese di affitto;
  3. Le spese per il mutuo.

Spese mediche

Hai diritto a una detrazione IRPEF del 19%, con una franchigia di 129,11 euro.

Esempio

Quest’anno hai speso 500 euro tra farmaci e prestazioni mediche. Hai diritto a un rimborso pari a 500 – 129,11 = 370,89 euro. Calcola quindi il 19% di 370,89 = 70,47 euro è il rimborso IRPEF a cui hai diritto per le spese mediche.

Affitto casa

In caso di affitto, hai diritto a un rimborso IRPEF non in percentuale, ma in misura fissa e pari a:

  • 300 euro se il tuo reddito non supera i 15.493,71 euro;
  • 150 euro se il tuo reddito non supera i 30.987,41;
  • 991,60 euro se hai trasferito la residenza per motivi di lavoro e il tuo reddito non supera i 15.493,71 euro;
  • 495,80 euro se hai trasferito la residenza per motivi di lavoro e il tuo reddito non supera i 30.987,41;
  • 961,60 euro se il tuo reddito non supera i 14.493,70 euro e hai un’età comrpesa tra 20 e 30 anni;
  • 495,80 euro se il tuo reddito non supera i 15.493,71 euro e il contratto di affitto è a canone concordato;
  • 247,90 euro se il tuo reddito non supera i 30.987,41 euro e il contratto di affitto è a canone concordato;
  • Del 19% se sei uno studente fuori sede, ma la detrazione massima a cui hai diritto è 500,27 euro. Solo in questo caso è prevista la detrazione percentuale e non in misura fissa.

Interessi mutuo

Per quanto riguarda le rate del mutuo, puoi portare in detrazione solo la parte relativa agli interessi, e su essi si applica il 19%.

Esempio

Quest’anno hai pagato 12.000 euro di mutuo, con rate mensili di 1.000 euro, di cui 900 euro a titolo di rimborso capitale e 100 euro di interessi. In tutto hai pagato quindi 100 x 12 = 1.200 euro di interessi. Su questi 1.200 euro puoi calcolare il 19%, che è = 228 euro. È il rimborso IRPEF a cui hai diritto.

Attenzione

Hai diritto al rimborso solo se il mutuo è relativo all’acquisto della prima casa.

Quando arriva

Il rimborso arriva nel seguente periodo:

  • Nella busta paga di luglio, se sei un lavoratore dipendente;
  • Nella pensione di agosto, se sei un pensionato.

Il rimborso arriva direttamente in busta paga. Tu devi fare solo la dichiarazione dei redditi, se ne hai diritto il rimborso poi arriva in automatico.

Senza sostituto d’imposta

Se sei un lavoratore dipendente o un pensionato, il rimborso IRPEF ti arriva direttamente in busta paga. Se invece sei disoccupato, non hai un datore di lavoro che possa rimborsarti l’IRPEF in busta paga, in questo caso quindi, è l’Agenzia delle Entrate a pagarti direttamente il rimborso, sul tuo conto corrente.

Al momento della dichiarazione dei redditi, devi indicare sul modello 730 il tuo IBAN. Se invece hai perso da poco il lavoro e quindi al momento della dichiarazione dei redditi lo avevi e adesso non più, puoi comunque rivolgerti all’Agenzia delle Entrate per comunicare le tue coordinate bancarie. Puoi chiedere assistenza anche a un patronato.

Senza conto corrente

Non è obbligatorio avere un conto corrente per ricevere il rimborso. Se in fase di dichiarazione dei redditi non hai inserito le tue coordinate bancarie, allora riceverai il rimborso nei seguenti metodi:

  • Se la somma è minore di 1.000 euro, riceverai un invito a recarti in Posta per riscuotere il denaro in contanti;
  • Se la somma è superiore a 1.000 euro, riceverai un vaglia della Banca d’Italia.

Tempi

Quando arriva il rimborso IRPEF per i disoccupati, ossia coloro che sono senza sostituto di imposta? I tempi dipendono da come hai richiesto il rimborso:

  • Se hai fornito il tuo IBAN e quindi o hai chiesto su conto corrente, solitamente arriva entro dicembre/gennaio;
  • Se invece non hai fornito un IBAN, i tempi di rimborso possono allungarsi fino a uno o addirittura due anni.

Incapienza sostituto di imposta

Cosa significa che il datore di lavoro è incapiente? Per farti capire di cosa si tratta bisogna partire da un concetto: ogni azienda ha un debito con il fisco. Supponiamo che l’azienda per cui lavori abbia quest’anno un debito di 500 euro. Tu invece hai diritto a un rimborso IRPEF di 800 euro. Significa che l’azienda è incapiente per 300 euro.

Questo perché è l’azienda che versa il rimborso direttamente sulla tua busta paga, pagando i suoi debiti a te piuttosto che all’Agenzia delle Entrate. Se però il suo debito è più basso rispetto a quanto hai diritto tu, allora otterrai il tuo rimborso a rate. Non li otterrai tutti insieme i tuoi 800 euro, ma nel mese di luglio e nei mesi seguenti, fino ad estinguere la somma. Il tuo datore di lavoro è tenuto ad avvisarti delle modalità di rimborso.