Dalla violazione di un obbligo tributario ne consegue, previo accertamento da parte dell’amministrazione tributaria, l’addebito, oltre all’imposta dovuta, di una sanzione. La legge italiana prevede nello specifico due tipi di sanzioni:

  • sanzioni amministrative, che si concretizzano nell’addebito di una somma di denaro;
  • sanzioni penali, che si concretizzano nella reclusione in carcere, da aggiungersi ovviamente al pagamento della sanzione pecuniaria.

Tasse

Ovviamente, non per tutti gli illeciti tributari è prevista la reclusione. L’illecito diventa infatti reato penale solo nel momento in cui l’evasione fiscale supera determinate somme e vien effettuato quindi in gravi contesti (fatture false, occultamento o distruzione di documenti, etc.).

Quali sono le sanzioni pecuniarie

Per ogni singolo illecito si applica una sanzione diversa. In base al fatto commesso, la percentuale della sanzione varia dal 3% fino addirittura al 500% dell’imposta omessa.

Quando il contribuente riceve l’avviso di accertamento, se provvede a pagare entro i termini quanto dovuto, la sanzione viene ridotta.

Sanzioni penali

Anche in questo caso la reclusione non è uguale per tutti: in base alla gravità del reato commesso, la reclusione prevista va dai sei mesi ai sei anni. In questi casi quindi, il semplice illecito amministrativo si trasforma in reato penale

Ovviamente, alla reclusione, si applica anche la sanzione amministrativa prevista.

Da questo link Agenzia Entrate, é possibile scaricare il manuale completo, dove sono indicate precisamente sia le percentuali di sanzione amministrativa, sia le <strong previste in caso di reato.