I bonus che offrono detrazioni fiscali IRPEF, rappresentano un’opportunità molto interessante: ti permettono di fare dei lavori di ristrutturazione o efficientamento energetico con un grande risparmio, o addirittura gratis, grazie allo sconto in fattura. Prima di firmare un contratto di esecuzione dei lavori però, devi fare attenzione ad alcuni aspetti importanti.

In questa guida ti spiego quali sono i rischi per il committente (ossia per te cliente) in caso di lavori mal eseguiti oppure in difformità delle regole per la fruizione del bonus, a cosa stare attento e quali sono le responsabilità del professionista.

Per il cliente

Ecobonus, bonus facciate, bonus solare per l’installazione dell’impianto fotovoltaico… diversi sono i bonus che permettono, oltre a ricevere il rimborso sotto forma di detrazione IRPEF, anche lo sconto diretto in fattura.

Grazie allo sconto in fattura infatti, il committente (ossia il cliente) riceve un lavoro con un forte sconto, o addirittura gratis. Si tratta dunque di un’opportunità molto interessante, che permette di ristrutturare il proprio immobile o aumentare l’efficienza energetica a costo ridotto/costo zero.

Ma non è sempre oro quello che luccica: ci sono diversi aspetti a cui fare attenzione, perché agendo con superficialità c’è il concreto rischio di ottenere lavori eseguiti in malo modo o addirittura che l’Agenzia delle Entrate ti chieda indietro lo sconto indebitamente usufruito.

Lo sconto in fattura infatti, presenta alcune criticità: i potenziali clienti sono centinaia di migliaia. Le ditte che effettuano i lavori che rientrano nelle varie detrazioni, devono accontentare le tantissime richieste. Chiaramente non sono tenute a concedere lo sconto in fattura a tutte, a molte permetteranno solo di pagare in pieno e poi chiedere la detrazione IRPEF col 730.

Ad ogni modo, che sia detrazione fiscale o sconto in fattura, per risponde alla grande domanda, le ditte devono reperibile una mole ingentissima di materiali. Servono centinaia di migliaia di pannelli fotovoltaici, accumuli, pompe di calore, ecc. (solo nel 2018 in Italia, sono stati costruiti ben 800.000 impianti solari, secondo fonti GSE).

Alla luce di ciò, analizziamo meglio quali sono i potenziali rischi per te committente, a cosa devi stare attento e verificare, in modo da usufruire degli sconti in modo sicuro e senza rischi futuri.

Per il committente

Come detto nel paragrafo precedente, le richieste sono tantissime: già negli anni passati le famiglie che hanno eseguito lavori sono state migliaia e migliaia, figuriamoci ora con questi sconti elevati. Ecco a cosa fare attenzione:

  • Pagamento integrale per mancanza di documentazione completa. Prima di firmare il contratto, leggi bene le clausole, perché la ditta potrebbe inserirne alcune con cui ti obbligano a pagare di tasca tua il lavoro se, entro tot tempo, non riesci a produrre il certificato di cessione del credito o il visto di conformità dal CAF o il certificato dall’Agenzia dell’Entrate.
  • Qualità dei materiali e del lavoro. Il rischio è che nascano ditte ad hoc, che propongono i lavori rientranti nelle detrazioni, ma che usino materiali di scarsa qualità e con manovalanza poco preparata. Per te cliente quindi, c’è il rischio di ritrovarti con un lavoro fatto male. Alcune aziende senza scrupoli, per realizzare il maggiori numero di lavori, potrebbero avvalersi di materiali di bassa lega e livelli di manodopera scarsi e fuori norma. Aziende che poi spariscono puntualmente quando gli incentivi sono finiti, lasciandoti senza assistenza. Per ovviare a questo pericolo, scegli dunque ditte serie, che operano sul mercato da anni.
  • Danni all’immobile. In base al punto precedente, se capiti in mano di ditte con pochi scrupoli, rischi di avere danni all’immobile a causa dei lavori fatti male. Danni che, se la ditta ha chiuso, dovrai far riparare a tue spese: a quel punto non dovrai far altro che chiamare una ditta seria che tenti di risolvere il problema.
  • Perdita del bonus per irregolarità. In caso di irregolarità di fruizione del bonus (casi indicati nel D.L. n. 34/2000), a pagarne le conseguenze sei tu cliente (come sancito nell’art. 121 sempre del D.L. n. 34/2020).

Dunque, se per esempio manca la presentazione della Cila(S), oppure il lavoro è stato fatto in difformità della Cila(S), oppure manca la dichiarazione che l’edificio è stato costruito prima del settembre ’76, l’Agenzia delle Entrate chiede a te e non alla ditta, il rimborso di quanto hai indebitamente usufruito, quindi di restituire lo sconto che avevi ottenuto in fattura.

Per esempio, avevi ottenuto uno sconto in fattura di 10 mila euro su una fattura da 20.000 euro. Se non è possibile sanare la tua inadempienza, i 10 mila euro devi restituirli. Dopo potrai agire nei confronti della ditta coinvolta (ai sensi dell’ex art. 1218 c.c.), ma intanto per ora il guaio è tuo.

La circolare n. 30/E/ 2020 dell’Agenzia delle Entrate sottolinea infatti che i controlli vengono eseguiti sul committente, ossia il cliente che ha commissionato i lavori, tu beneficiario della detrazione. Sempre secondo la circolare, i fornitori sono responsabili in solido solo in caso di concorso nella violazione.

Attenzione

Se la ditta ha commesso errori di negligenza, la legge non lo considera automaticamente concorso alla violazione, è necessario fornire prova del concorso nella violazione.

Responsabilità dei professionisti

Come detto sopra, in caso di specifiche inadempienze, l’Agenzia delle Entrate chiede a te il rimborso del bonus. Questo però non significa che la ditta che effettua i lavori sia priva di ogni responsabilità. Anzi, la ditta riveste ruolo fondamentale in merito a:

  • Verifica e attestazione della sussistenza dei presupposti oggettivi e soggettivi per capire se il cliente ha diritto all’agevolazione fiscale;
  • Attestazione finale sui requisiti imprescindibili del lavoro per ottenere il bonus.