È il momento di prepararsi per la dichiarazione dei redditi: bisogna mettere insieme tutte le spese sostenute nel corso dello scorso anno e dichiararle al fisco. In questo modo puoi ottenere un rimborso, ossia una bella sommetta aggiuntiva nella busta paga di luglio (o agosto se sei un pensionato).

In questa guida completa sulle spese sanitarie 730 ti spiego come richiedere il rimborso delle spese mediche detraibili, qual è la franchigia da applicare, il massimale previsto oltre il quale non hai diritto ad alcuna detrazione, ti fornisco un esempio numerico di calcolo rimborso, infine ti spiego come aggiungere spese sanitarie mancati nel 730 precompilato.

Rimborso

La legge italiana prevede una serie di detrazioni che puoi far valere nel modello 730. Quando presenti la dichiarazione dei redditi, puoi inserire anche le spese sanitarie effettuate durante l’anno, in modo da ottenere un piccolo rimborso. Questo rimborso lo riceverai nella busta paga di luglio (se sei un lavoratore dipendente) oppure in quella di agosto (se sei un pensionato).

Hai diritto a una detrazione IRPEF del 19% sull’importo sopra i 129,11 euro (la cosiddetta franchigia che ti spiegherò nei paragrafi successivi). Anche per le spese mediche valgono alcune regole generali:

  1. Devi indicare le spese sanitarie nel 730 relativo all’anno in cui le hai sostenute. Per esempio quindi, nella dichiarazione dei redditi 2022 devi indicare le spese sanitarie sostenute nel 2021; nella dichiarazione dei redditi 2023 devi indicare le spese sanitarie sostenute nel 2022 e così via.
  2. Devi documentare le spese in maniera adeguata. È necessario che conservi fatture e scontrini, perché l’Agenzia delle Entrate potrebbe chiedertene la prova. Devi conservarle fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui hai fatto il 730.
  3. Puoi chiedere la detrazione anche per i familiari a tuo carico.

Un familiare è a tuo carico solo se hai un reddito non superiore a 2.840,51 euro lordi annui. Se si tratta di figli minori di 24 anni, sono fiscalmente a tuo carico se hanno un reddito non superiore a 4.000 euro lordi annui.

Attenzione

Se sostieni una spesa medica per tuo figlio e la fattura è intestata a te o a tuo figlio, hai diritto alla detrazione solo se tuo figlio è a carico (ossia non supera i limiti reddituali previsti). Se tuo figlio aveva un reddito maggiore rispetto ai limiti di cui sopra, non hai diritto alla detrazione.

Se la fattura è intestata a te, e tuo figlio supera i limiti reddituali, neanche tuo figlio ha diritto alla detrazione. Tuo figlio, non essendo a tuo carico, può detrarre solo le spese mediche intestate a sé.

Franchigia

Come ti ho accennato nei paragrafi precedenti, hai diritto alla detrazione delle spese sanitarie considerando una franchigia pari a 129,11 euro. Significa che, se per esempio hai speso 500 euro di spese sanitarie, non puoi portare tutti i 500 euro in detrazione, ma solo sulla parte eccedente la franchigia.

Quindi praticamente su 500 euro di spese sanitarie puoi chiedere la detrazione solo su 370,89 euro (ossia 500 – 129,11 euro). Vediamo di seguito un calcolo della detrazione spettante con un esempio concreto.

Calcolo

La normativa fiscale prevede il 19% di detrazione IRPEF sulle spese sanitarie, considerando una franchigia di 129,11 euro. Facciamo un esempio concreto. Supponiamo che tu abbia sostenuto spese sanitarie per 800 euro. Ecco come calcolare la detrazione IRPEF che ti spetta.

Prima di tutto calcola la franchigia, ossia 800 – 129,11 = 670,89 euro

Su questi 670,89 calcola il 19% => 127,46 euro è la detrazione IRPEF che hai diritto su 800 euro.

A luglio quindi sulla tua busta paga (o ad agosto sulla pensione, se sei pensionato) riceverai una somma aggiuntiva pari a 127,46 euro. Chiaramente, se hai detratto altre spese (per esempio spese scolastiche, spese veterinarie, ecc.) questa somma cresce. Noi nell’esempio abbiamo considerato solo la detrazione che ti spetta sulle spese sanitarie.

Massimale

C’è un tetto massimo solo nel caso di spese pagate per familiari NON a carico. La regola generale è che puoi detrarre solo le spese mediche sostenute per te e i familiari a tuo carico.

Però, se hai dei familiari NON a tuo carico, che sono incapienti IRPEF e che hanno patologie per le quali è prevista esenzione ticket (le due condizioni sono necessarie), puoi detrarre anche le spese che hai sostenuto per loro.

Un familiare è incapiente, quando non paga una IRPEF sufficiente. Il rimborso IRPEF infatti, parte dal presupposto che il soggetto abbia pagato l’IRPEF, e quindi la detrazione da diritto a un rimborso.

Ma se non c’è IRPEF pagata, non c’è alcun rimborso. In tal caso può chiedere la detrazione un familiare che invece l’IRPEF la paga, purché abbia sostenuto la spese e purché quel familiare a carico sia affetto da patologie esenti ticket.

Tetto massimo

Nel caso dei familiari non a carico, il massimale di spese sanitarie detraibili è pari a 6.197,48. Se quindi per esempio, hai sostenuto una spesa di 10.000 euro per un familiare non a tuo carico, puoi portare in detrazione solo 6.197,48 euro, non di più.

Nei restanti casi (che sono la maggioranza), ossia spese sanitarie sostenute per te e per tuoi familiari a carico, non c’è un tetto massimo. Puoi detrarre qualsiasi importo di spesa sanitaria.

Se in questo caso (spese sanitarie per te e familiari a carico) sostieni una spesa maggiore di 15.493,71 euro, puoi ripartire la spesa in quattro parti annuali. Per esempio: hai avuto 20.000 euro di spese mediche, puoi detrarne 5.000 euro all’anno, per quattro anni.

Non sei obbligato a fare la ripartizione, si tratta solo di una facoltà. Puoi optare per questa facoltà (oppure per la detrazione in unica soluzione) con il primo 730, ossia quello dell’anno in cui hai sostenuto le spese.

Come aggiungere

Il modello 730 precompilato comprende già la maggior parte delle spese detraibili. Tuttavia, se ti accorgi che manca qualcosa, puoi inserirla. L’Agenzia delle Entrate infatti, ha messo a disposizione degli utenti il servizio “Modifica il 730 e Invia“. Grazie al servizio puoi modificare o integrare il modello 730 precompilato.

Attenzione

Tieni presente che, se modifichi il 730 precompilato, non usufruisci dei vantaggi previsti in caso di accettazione del 730 precompilato così com’è (ossia riduzione dei termini di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate).

Se però fai inserire le modiche attraverso un CAF oppure un consulente fiscale abilitato, costui ha la possibilità di inserire nella modifica il cosiddetto visto di conformità. Grazie al visto, la responsabilità di quanto dichiarato ricade sul CAF/consulente.