Ormai non riesci più a dormire la notte. Quel vicino di casa non ti permette più di vivere serenamente: ti spia ogni volta che scendi le scale, cerca di rubarti la posta dalla cassetta, origlia dietro la tua porta e cerca ogni buona occasione per iniziare a litigare. Sei in balia di stalking condominiale: devi fare qualcosa per farlo smettere.

In questa guida sullo stalking condominiale ti spiego cosa dice la legge in tuo favore e quali sentenze devi prendere come riferimento, cosa puoi fare per agire legalmente contro il tuo stalker, come raccogliere le prove da far valere in fase giudiziaria e come fare una formale denuncia penale nei suoi confronti.

Cos’è

Lo stalking, inquadrato dall’articolo 612 – bis del codice civile, é individuato come una serie di atti persecutori che danneggiano la serenità di un individuo.

Lo stalking condominiale rappresenta una situazione precisa che viene a crearsi in un condominio, laddove delle discussioni finiscono per sfociare in reati punibili penalmente. Consiste quindi in una serie di atti molesti di lungo periodo tali da creare un disturbo inaccettabile e incidere sulla tranquillità della vita di uno o più condòmini.

Reato penale

Il cosiddetto “decreto sicurezza” convertito nella Legge 38 del 24/04/2009 inquadra il reato di persecuzione: chiunque compie atti persecutori che causano ansia, timore o modificano le abitudini di una persona, é punibile con la reclusione fino a quattro anni.

Presupposti

Affinché gli atti possano configurarsi come persecutori e quindi possa essere avviato un procedimento penale, devono ricorrere alcuni presupposti:

  • Gli atti molesti sono reiterati. Non é quindi sufficiente un solo atto, una sola discussione per configurare il reato di stalking. Gli atti devono perdurare nel tempo.
  • Le molestie devono generare un senso di ansia, paura, disagio nella vittima oppure costringerla a cambiare le sue abitudini di vita. Per esempio: uno stalker che si fa sempre trovare sotto la fermata dell’autobus costringe la vittima a prendere dei mezzi alternativi.

Giurisprudenza e sentenze

Numerose sono ormai le sentenze della Corte di Cassazione a condanna dello stalking condominiale:

  • Sentenza n.20895 del 25/05/2011 n. 20895 che ha confermato la condanna a uno stalker condominiale, affetto da disturbi maniacali che lo spingevano a molestare le donne del condominio che, prese dal timore, si ritrovarono a correggere le loro abitudini;
  • Sentenza n. 26878 del 28706/2016 che ha confermato nei confronti dello stalker la condanna della misura cautelare della custodia in carcere. Nel caso in questione lo stalker aveva portato un vicino di casa all’esasperazione, al punto che era stato costretto ad assumere tranquillanti e ad assentarsi dal lavoro;
  • Sentenza n. 45648 del 23/05/2013 che ha confermato che lo stalking condominiale può rilevarsi anche in caso di reciprocità di atti persecutori, in quanto la vittima li attiva solo per difendersi e per cercare di sopraffare la paura.

Rumori molesti

L’articolo 844 del codice civile sancisce che è possibile impedire rumori molesti, fumi ed esalazioni solo se oltrepassano il limite della ordinaria tollerabilità, che non sempre é identificabile ma é rimessa alla valutazione del giudice in base a situazioni, persone e luoghi ben stabiliti.

Cosa fare

Prima di arrivare a una denuncia, é bene provare a chiarire la situazione con il diretto interessato. Nello specifico è possibile provare:

  • Invita il persecutore a mettere fine alle molestie. Puoi farlo dapprima personalmente, poi tramite una raccomandata A/R che avrai mandato per conoscenza anche all’amministratore di condominio;
  • Chiedi un ammonimento del questore. Se lo stalker non cessa dal perseguitarti, puoi presentare una richiesta di ammonimento in questura per stalking condominiale (Legge 38 del 23/04/2009). Il questore una volta ritenuta reale la tua situazione provvederà ad emettere un decreto di ammonimento orale verso lo stalker. E’ una via veloce per ricorrere e chiedere aiuto alla giustizia;
  • Se gli atti non cessano puoi procedere con una querela. Puoi denunciare il molestatore entro sei mesi dagli atti persecutori, raccogliendo il maggior numero di prove (telefonate, sms, lettere, registrazioni, testimonianze, email, ecc.). Il giudice, una volta accertate le molestie, potrà emettere nei confronti dello stalker un’ordinanza restrittiva che gli imporrà di non avvicinarsi a te oltre i 500 metri e potrà perfino imporgli di lasciare la sua abitazione.

Prove

Se hai deciso di chiedere l’ammonimento del questore o di sporgere querela, devi raccogliere quante più prove possibili. Se non hai alcuna prova da mostrare alle autorità, difficilmente il reato di stalking sarà riconosciuto e non potrai beneficiare di alcuna tutela.

Non c’è un elenco preciso di elementi configurabili come prove, ma sicuramente saranno a favore della tua tesi:

  • Lettere, email, messaggi sms a carattere offensivo e denigratorio;
  • Registrazione di telefonate moleste;
  • Registrazione di conversazioni moleste;
  • Testimonianze.

Si sente spesso dire che registrare telefonate o conversazioni senza il consenso dell’interlocutore é lesivo della sua privacy. Occorre sovvertire questa falsa credenza, in quanto registrare una conversazione di nascosto non é reato anzi, una registrazione telefonica (o più registrazioni) sono dei concreti esempi delle molestie subite.

Attenzione

Affinché si configuri il reato di stalking é necessario il reiterarsi di atti persecutori. Non é quindi sufficiente un sms o una telefonata. Gli atti devono perdurare nel tempo e incidere sulla serenità della persona, oppure sui beni di proprietà della medesima (Cass. Sez. V penale del 07/03/2011, n. 8832).

Denuncia

Prima della denuncia, é bene provare a risolvere la questione tra privati. Puoi provare a parlare con il condomino che ti perseguita (magari durante una riunione condominiale) oppure inviargli una lettera tramite raccomandata A/R da inviare per conoscenza anche all’amministratore di condominio. Egli é infatti il rappresentante legale del condominio ed é anche il mediatore tra i condomini: può quindi aiutarti in tutta la vicenda.

Se l’intervento dell’amministratore non é sufficiente, prima di passare a una denuncia penale, puoi chiedere un ammonimento del giudice. Si tratta di una ulteriore possibilità prima di intraprendere una causa vera e propria: la richiesta va presentata in questura.

Dovrai presentare i fatti, le prove che attestano gli atti persecutori e se il giudice li riterrà validi, pronuncerà un ammonimento verso lo stalker.

Attenzione

Non si tratta di un procedimento penale, per cui lo stalker non può essere portato in carcere né sanzionato, ma capirà che fai sul serio. L’ammonimento é infatti l’ultimo avviso che gli dai prima della querela vera e propria.

Se neanche l’ammonimento riesce a placare le persecuzioni é consigliabile consultare un avvocato di fiducia e presentare una denuncia penale.

Sarai chiamato a fornire tutte le prove dei fatti e anche l’amministratore sarà chiamato per ricostruire la vicenda, laddove possibile. Se il giudice accerta lo stalking, solitamente la sentenza pronuncia l’allontanamento dal condominio o comunque l’obbligo a mantenere la distanza dalla tua persona.