Lo stato patrimoniale è un documento che fa parte del bilancio di esercizio e che l’impresa redige alla fine dell’anno, per fare il punto sulla situazione finanziaria e patrimoniale dell’anno appena trascorso. Forma il bilancio di esercizio insieme a due altri documenti: il conto economico e la nota integrativa.

In questa guida completa sullo stato patrimoniale, ti spiego cos’è e come funziona, la differenza con il conto economico, la struttura prevista dal codice civile e le singole voci, lo schema riclassificato con criteri finanziari ed infine ti spiego come e dove registrare il fondo ammortamento, le fatture da emettere e le cambiali attive e passive.

Cos’è e come funziona

Lo stato patrimoniale è un documento che attesta, all’interno di un esercizio (ossia dal 1 gennaio al 31 dicembre), le seguenti voci:

  • Crediti;
  • Debiti;
  • Immobilizzazioni;
  • Disponibilità liquide;
  • Capitale sociale;
  • Riserve;
  • Utile o perdita d’esercizio.

Solitamente, le voci più importanti di questo schema sono i crediti e i debiti, ecco perché spesso, per generalizzare, si dice che lo stato patrimoniale rappresenta i crediti e i debiti di un’azienda.

Definizione

L’articolo 2424 del codice civile, stabilisce le singole voci che vanno registrate nello stato patrimoniale. L’azienda infatti, nella costruzione dello schema, non può decidere autonomamente, ma è obbligata ad attenersi alla struttura prevista dal codice civile.

Differenza con conto economico

La differenza tra conto economico e stato patrimoniale è molto importante:

  1. Il conto economico rappresenta i costi e i ricavi dell’impresa, quindi le entrate e le uscite che effettivamente ha realizzato;
  2. Lo stato patrimoniale invece, oltre ad indicare l’ammontare del capitale sociale e delle eventuali riserve, indica i crediti e i debiti che sono sorti in capo all’azienda; quindi si tratta di voci che in futuro si trasformeranno in costi o ricavi ma che al momento sono solo “su carta”.
  • Il conto economico si divide in -> Costi e Ricavi;
  • Lo stato patrimoniale si divide in -> Attività (crediti) e Passività (Debiti, capitale sociale e riserve).

Hanno in comune una voce: l’utile d’esercizio (o perdita). In entrambi li schemi infatti va inserito il risultato di bilancio, che sia un utile o una perdita.

Schema civilistico

Struttura e voci

Un’azienda non può redigere uno stato patrimoniale secondo uno schema a proprio piacimento, ma deve attenersi alla struttura sancita dall’articolo 2424 del codice civile. La struttura ha una forma scalare, che è la seguente (dopo il seguente schema puoi scaricare la struttura completa di ogni singola voce):

Lo Stato patrimoniale deve essere redatto in conformità al seguente schema.

ATTIVITÀ

A- CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI/CONFERIMENTI NON ANCORA EFFETTUATI

B- IMMOBILIZZAZIONI (indicando in modo separata quelli che eveneutalmente l’azienda ha dato in affitto);

C- ATTIVO CIRCOLANTE

PASSIVITÀ E NETTO

A- PATRIMONIO NETTO

B- FONDI PER RISCHI ED ONERI (fondi per far fronte a casi ipotetici)

C- TFRL

D- DEBITI

E- RATEI E RISCONTI

Da qui puoi scaricare la struttura specifica, con le singole voci, dello stato patrimoniale, secondo l’articolo 2424 del codice civile (aggiornato).

Scarica subito il modello PDF dello schema dello stato patrimoniale.

Fondo ammortamento

Dove va registrato

Il fondo ammortamento rappresenta un debito per l’impresa, quindi deve essere registrato nel passivo dello stato patrimoniale (in Avere). L’ammortamento è invece un costo, nello specifico il costo di competenza di quell’esercizio e quindi va registrato nel conto economico, alla voce Costi (in Dare).

Attenzione

Essendo l’ammortamento un costo figurativo, che non genera alcun esborso economico effettivo, non bisogna effettuare alcuna registrazione sul mastrino Cassa, ma solo tra Immobilizzazione, ammortamento e fondo ammortamento.

Fatture da emettere

Le fatture da emettere indicano un credito per l’azienda e vanno quindi registrate nello stato patrimoniale, precisamente nella sezione C.II.1 delle Attività. Rappresentano dei Crediti verso clienti.

In contabilità non dovrebbero mai esserci fatture da emettere per la vendita di beni, ad eccezione delle fatture differite (ossia emesse entro il giorno 15 di gennaio). In questo caso si effettuano le seguenti scritture contabili:

Fatture da emettere a Diversi
Ricavi
Iva c/vendite

L’anno successivo, nel momento di emissione della fatture si fanno le seguenti registrazioni:

Clienti a Fatture da emettere

Cambiali attive

Le cambiali rappresentano variazioni finanziarie e quindi vanno registrate nello stato patrimoniale:

  • Le cambiali attive si registrano nelle attività, nell’attivo circolante, precisamente alla voce “disponibilità liquide”;
  • Le cambiali passive invece rientrano nelle passività, alla voce Debiti.

Riclassificato

Secondo criteri finanziari esempio

L’impresa, per dar risalto ad alcune caratteristiche del bilancio, può riclassificarlo come meglio crede. Chiaramente a livello fiscale è valido solo quello stilato secondo la struttura civilistica (art.2424 c.c.), ma per fini interni, si può riclassificare come meglio si crede. Ecco un esempio di stato patrimoniale riclassificato secondo criteri finanziari:

Attività a breve

Liquidità:
– Cassa
– Conto correnti bancari e postali;
– Titoli di stato

Crediti (con scadenza entro un anno, quindi esigibili a breve):
– Verso clienti
– Verso società controllate e collegate
– Altri crediti a breve

Altre disponibilità
– Ratei e risconti;

Rimanenze di materie prime, di consumo e prodotti.

Totale attività a breve

Immobilizzazioni
– Immateriali
– Materiali
– Finanziarie

Passività a breve

Debiti (con scadenza entro un anno):
– Verso fornitori;
– verso l’Erario;
– Verso l’INPS;
– Verso l’INAIL;
– Quote di mutui o prestiti obbligaz. che scadono entro l’anno successivo;
– debiti per TFR;
– Debiti verso soci;
– Altri debiti a breve.

Ratei e risconti passivi

Fondi rischi e oneri a breve termine

Totale passività a breve