Ogni mese l’azienda accumula una quota di TFR, che ti consegna al momento della fine del rapporto di lavoro oppure, nei casi previsti per il TFR anticipato. Si tratta di un reddito percepito e che quindi è sottoposto a specifica tassazione prevista dall’Agenzia delle Entrate.

In questa guida completa sulla tassazione TFR, ti spiego quali sono le tasse da pagare, come viene tassato il TFR lasciato in azienda oppure versato nei fondi pensione, quello percepito in busta paga ed infine quello anticipato per l’acquisto di prima casa, spese mediche o spese personali.

Quali sono le tasse

Quando il rapporto di lavoro si conclude, che sia per pensionamento, dimissioni o licenziamento, l’azienda è tenuta a corrisponderti il TFRL (Trattamento di Fine Rapporto Lavorativo), detto anche “liquidazione”. Ogni anno infatti, il tuo datore di lavoro conserva una somma di denaro pari all’incirca a uno stipendio mensile. Lo conserva e poi te lo consegna alla conclusione del contratto.

Esempio

Il tuo stipendio mensile è pari a 1.200 euro. Il tuo datore di lavoro ogni mese conserva circa 100 euro, per un importo di TFR annuale pari a 1.200 euro circa (TFR maturato annuale).

Quando poi ti consegna il TFR, questo è sottoposto a tassazione. La tassa da applicare è l’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche). Praticamente l’IRPEF è una percentuale (aliquota) che va sottratta alla liquidazione. Di seguito trovi le aliquote IRPEF applicate al TFR e i calcoli da fare per determinare il TFR netto.

Aliquota

Tassazione separata

L’art. 17 del TUIR prevede per il TFR la cosiddetta “tassazione separata”. Significa semplicemente che l’aliquota IRPEF applicata non è quella basata sull’ultimo anno di stipendio, ma con l’aliquota media calcolata su tutti gli anni di servizio.

Per meglio comprendere il ragionamento, vediamo prima quali sono le aliquote IRPEF vigenti in base al reddito lordo annuale:

IRPEF
ScaglioneAliquota
Tra 0 e 15.000 €23%
Tra 15.001 e 28.000 €27%
Tra 28.001 e 55.000 €38%
Tra 55.001 e 75.000 €41%
Oltre 75.000 €43%

Supponiamo che tu abbia lavorato per quell’azienda per 10 anni. Il primo anno il tuo reddito lordo era pari a 14.000 euro e quindi, in base alla tabella di cui sopra, pagavi un’IRPEF del 23%. Negli anni il tuo stipendio è aumentato, fino ad oggi che guadagni 25.000 euro lordi, quindi con un’aliquota IRPEF del 27%.

Ora che il rapporto di lavoro si è concluso, non è giusto che paghi l’IRPEF in base all’aliquota del tuo ultimo stipendio (27%), ma sulla base di un calcolo che preveda l’aliquota media applicata durante tutti gli anni di lavoro.

In azienda

Esempio di calcolo

Se in tutti questi anni hai lasciato il TFR in azienda, per il calcolo della tassazione e, di conseguenza, del TFR netto, segui questi passaggi e formule:

  1. Calcolo della base imponibile, semplicemente sommando tutti i TFR maturati ogni anno;
  2. Calcolo del reddito di riferimento, secondo una semplicissima formula che vedremo di seguito;
  3. Determinazione dell’aliquota media di riferimento e quindi calcolo dell’IRPEF dovuta.

Vediamo un esempio pratico di calcolo della tassazione separata.

Supponiamo che tu abbia lavorato per l’azienda per 20 anni e tu ottenga un TFR lordo pari a 30.000 euro. Questi 30.000 euro sono il TFR lordo maturato. Calcolarlo è abbastanza semplice: sommariamente, ogni anno la tua azienda accantona uno stipendio, se quindi il tuo stipendio loro è pari a 1.500 euro, ogni anno accantona 1.500 euro. Questa somma poi viene rivalutata ogni anno di una piccolissima percentuale, di cui non terremo conto, per semplificare le cose, anche perché è davvero irrisoria.

Dunque, conoscendo il TFR lordo che è pari a 30.000 euro, ora devi calcolare il reddito di riferimento, secondo questa formula:

TFR lordo * 12 / anni di servizio =

= 30.000 * 12 / 20 = 18.000 è il reddito di riferimento.

Ora si calcola l’IRPEF su 18.000 e, in base agli scaglioni IRPEF della tabella sopra, è pari al 27%.

Calcola quindi il 27% di 18.000, che è pari a 4.860 euro -> è l’IRPEF fa sottrarre al tuo TFR lordo.

Quindi il tuo TFR netto sarà pari a 30.000 – 4.860 = 25.140 euro.

Per sapere qual è stata l’aliquota IRPEF media applicata devi seguire questa formula:

IRPEF pagata / TFR lordo * 100 =

4.860 / 30.000 * 100 = 16,2 -> 16,2% è l’aliquota media IRPEF applicata.

L’importo pari a 4.860 euro non è definitivo: l’ultima parola spetta all’Agenzia delle Entrate. L’Agenzia infatti, è tenuta a fare i calcoli, e ti invia poi un dettaglio con l’importo esatto di IRPEF dovuta: se devi ancora pagarne, puoi versarla (senza sanzioni), se invece sei in credito, hai diritto a un rimborso.

In busta paga

La Legge di stabilità 2015, permette di chiedere l’anticipo del TFR in busta paga. Dal punto di vista economico è piuttosto svantaggioso: è vero che la tua busta paga cresce, però chiedendo l’anticipo in busta paga:

  1. Rinunci alla liquidazione futura. È vero che con l’anticipo hai qualcosa in più in busta paga, ma si tratta solo di un 7% circa e comunque rinuncia alla liquidazione futura, che potrebbe tornarti molto utile.
  2. Rinunci alla rivalutazione annua. Come ti ho detto prima, il TFR maturato e accantonato, ogni anno viene rivalutato di una percentuale. È una piccola percentuale, inforno all’1%, ma pur sempre esistente;
  3. La nota più dolente è la tassazione IRPEF. Se infatti prendi il TFR solo alla fine del rapporto di lavoro, paghi un’aliquota IRPEF media (di solito più bassa rispetto a quella ordinaria); se invece prendi il TFR in busta paga paghi l’IRPEF ordinaria senza nessuna riduzione. Il TFR in busta paga quindi, viene considerato classico reddito da lavoro e non TFR.

Esempio di calcolo

Quindi, volendo prendere l’esempio di cui sopra, dove l’aliquota media IRPEF che avevamo calcolato era del 16,2%, se invece decidi di riscuotere il TFR in busta paga, come minimo dovrai pagare un’IRPEF del 23% (lo scaglione più basso). Se poi i tuoi redditi sono ancora più alti, l’aliquota IRPEF sale ancora, al 27, al 32, al 38%… Quindi, come è facile capire, chiedere l’anticipo in busta paga del TFR non conviene, a meno che tu abbia proprio necessità di aumentare la tua busta paga nell’immediato.

Anticipato

Puoi chiedere un anticipo del TFR fino al 75% dell’importo maturato al momento della richiesta, per uno dei seguenti motivi:

  1. Acquisto prima casa, per te o per i tuoi figli; in questo caso, sull’importo di TFR anticipato devi pagare un’aliquota IRPEF del 23%, a titolo di ritenuta;
  2. Spese mediche; in questo caso, sull’importo di TFR anticipato devi pagare un’aliquota IRPEF del 15%, a cui va sottratto uno 0,30% per ciascun anno di servizio oltre il 15esimo (fino ad un massimo del 6%);
  3. Motivi personali. Non è necessario motivarli (ma in questo caso puoi chiedere solo fino al 30% di anticipo). In questo caso, sull’importo di TFR anticipato devi pagare un’imposta del 15%, a cui va sottratto uno 0,30% per ciascun anno di servizio oltre il 15esimo (fino ad un massimo del 9%).

Esempio

Hai maturato un TFR pari a 20.000 euro, ne chiedi 10.000 per l’acquisto della casa. In questo caso, su 10.000 devi pagare il 23% di IRPEF, ossia 2.300 euro.

Esempio

Hai maturato un TFR pari a 30.000 euro, ne chiedi 10.000 per affrontare spese mediche. In questo caso, su 10.000 devi pagare il 15%  di IRPEF ma, siccome lavori in azienda da 20 anni, hai diritto a uno sconto IRPEF di 0,30 * 5 = 1,5%. Devi quindi pagare un’aliquota IRPEF pari a 13,5% (15% – 1,5) -> 1.350 euro di IRPEF su 10.000 di anticipo TFR.

Fondo pensione

Se al posto di lasciare il TFR in azienda lo depositi in un fondo pensione (cosiddetta “previdenza complementare”), hai questi vantaggi:

  1. Ogni anno puoi dedurre i contributi versati al fondo, fino ad un massimo di 5.165 euro annui,
  2. La tassazione massima prevista per i TFR in fondi pensione è del 15%.

A primo impatto quindi può sembrare conveniente depositare il TFR in un fondo pensione, ma attenzione! Il fondo pensione è un fondo dove stanno i tuoi soldi e il gestore del fondo li usa per fare investimenti e ottenere quindi, a tuo favore, un guadagno, un interesse.

Chiediti quindi: in cosa investe? In azioni, in obbligazioni, in titoli di stato, in bitcoin, oppure un po’ in tutti questi? È molto importante saperlo, perché ricorda che l’investimento in azioni è molto rischioso. Non dare retta a chi ti dice che, si tratta di investimenti in azioni ma c’è un team altamente qualificato a gestirli: in Borsa non si sa mai e il pericolo è sempre in agguato.

Riscatto anticipato: prima di aderire a un fondo pensione, chiedi sempre quali sono le opzioni per il riscatto anticipato, nel caso in cui avessi bisogno di un anticipo, quali sarebbero le clausole e le eventuali penali.

Se quindi sei un tipo che non ama il rischio e lavori in un’azienda solida, ti sconsiglio fortemente i fondi pensione: scegli di lasciare il tuo TFR in azienda.

Prima casa

Se hai chiesto l’anticipo del TFR per acquistare la prima casa, che sia per te o per un tuo figlio, hai diritto a:

  1. Una somma fino al 75% del TFR accumulato fino al giorno della richiesta. Se quindi hai accumulato 20.000 euro puoi chiedere fino a 15.000 euro di anticipo;
  2. Una tassazione fissa. L’aliquota IRPEF applicata è pari al 23%. Se quindi chiedi 20.000 euro di TFR, ottieni un TFR netto pari a 15.400 euro.