In questi ultimi giorni si parla spesso di Monti bond, che salveranno la banca MPS, la quale a sua volta aveva già usufruito dei Tremonti bond. I Monti bond non sono altro che un prestito dello Stato: nello specifico il Ministero del Tesoro sottoscrive delle obbligazioni della banca, gli fa quindi un prestito. Tale prestito é sottoscritto allo stesso tasso dei titoli di stato, affinchè appunto, non sia un mero aiuto ma un finanziamento a tutti gli effetti (il tasso di interesse é quello dei Bot, CCT, etc…)
I Tremonti bond sono sostanzialmente la stessa cosa e, come é facile immaginare, semplicemente prendono il nome dal ministro che firma il decreto che autorizza la sottoscrizione, da parte del Tesoro, delle obbligazioni emesse dalle banche, allo scopo di rafforzare il loro capitale di vigilanza e ripristinare quindi i parametri previsti dalla normativa bancaria.
Tremonti bond come funzionano
Se quindi le banche hanno delle difficoltà di tipo finanziario, ecco che i bond arrivano in loro aiuto. É successo a MPS: la banca aveva già emesso una serie di Tremonti Bond, di cui ancora doveva restituire allo Stato circa 2 miliardi.
Cosa é successo alla banca? Perchè oltre ai Tremonti bond, ha dovuto usufruire anche dei Monti bond? In poche parole, dopo lo scandalo dei derivati, é stata scoperta un’ulteriore lacuna nel patrimonio della banca e per colmarla, sono stati emessi i Monti Bond, per un valore di circa 4 miliardi. Cosa ha fatto banca MPS con questi 4 miliardi? Con circa la metà, ha aumentato il suo patrimonio per ripristinare i parametri bancari, con l’altra ha pagato i Tremonti Bond di cui era debitrice (in pratica ha pagato i prestiti ricevuti dallo stato con altri prestiti ricevuti sempre dallo stato), per un valore di circa 2 miliardi.
Solitamente, i bond vengono sottoscritti dal Tesoro, con alcune clausole, che la banca deve rispettare. Per esempio, nel caso dei Tremonti bond, il Ministero del Tesoro ha chiesto il rispetto di cinque punti di carattere etico-sociale, tra cui l’aumento delle risorse da riservare per il credito alle piccole e medie imprese, la sospensione dei mutui per almeno un anno a favore di chi ha perso il lavoro o é in cassa integrazione e l’adozione di un codice etico.