Ritieni di avere il pollice verde e stare a contatto con la natura è una tua passione? Non servono grandi terreni o orti per iniziare un’attività di coltivazione: forse non ci crederai, ma con la giusta organizzazione potrebbe bastarti anche il balcone di casa. E le soddisfazioni non mancheranno: poi se le cose vanno bene potrai anche pensare di ingrandirti.

In questa guida completa su come coltivare e vendere piante ti spiego come realizzare questo progetto, che si tratti di piante aromatiche, officinali, grasse, di olivo, ortaggi, come iniziare, a cosa fare attenzione, come vendere online e infine come iniziare senza partita IVA.

Come fare

Vuoi far crescere un giardino di soldi? Bene, perché coltivare piante e venderle, può rappresentare un ottimo business, ovviamente se ben studiato e architettato. Con passione e impegno puoi coltivare piante direttamente da casa tua e poi venderle in giro, anche online.

Piante officinali, grasse, piante di olivo, aromatiche, sono tra le più richieste, ma anche classici ortaggi come pomodori, peperoni e zucchine rappresentano un bel business.

1. Scegli lo spazio

Per iniziare a coltivare devi innanzitutto avere uno spazio: se hai un terreno, un orticello, un giardino, va benissimo. Altrimenti anche un balcone può essere d’aiuto: pianterai tutto nei vasi. Per ogni vaso ricorda di mettere un’etichetta: le piante non sempre sono subito riconoscibili appena nascono, specialmente se sei poco esperto ancora.

2. Compra semi o piantine da crescere

Puoi comprare i semi oppure le piantine minuscole appena nate. Puoi prenderle nei negozi di giardinaggio, nelle farmacie agrarie, ma anche online su Amazon o da altri siti e produttori di piante e semi. Compra anche un buon terriccio.

3. Formati

Informati sulle modalità di coltivazione: quanta acqua serve, quanta luce solare, il periodo di piantagione. Poche cose che trovi sicuramente in rete, ma fondamentali per la riuscita del raccolto. Bene, e dopo che la coltivazione è stata proficua, veniamo al dunque: come vendere le piante (o i frutti)?

Online

La vendita online rappresenta sicuramente una grande opportunità, anche per chi vende piante. Che siano piante officinali, grasse, di olivo, oppure ortaggi.

Pubblica su Facebook

Inizia a chiedere su Facebook se qualcuno dei tuoi amici o vicini desidera acquistarli. Forse non te lo saresti aspettato, ma alcuni inizieranno a comprare e probabilmente ti chiederanno di comprare da te a ogni raccolto. Pubblica un post su Facebook ogni volta che le piante o gli ortaggi sono pronti per essere colti, elencando quali varietà hai da offrire.

Crea un blog

Oltre a Facebook, se riesci a creare anche un piccolo blog dove descrivi la tua attività e i tuoi prodotti, tutto corredato da foto, sarebbe l’ideale! Ogni volta che le piante/ortaggi sono pronte e pubblichi un post su Facebook, inserisci sempre il link al tuo blog.

Suggerimento

Condividi i post nei gruppi della tua città e nei gruppi di giardinaggio locali. Ricorda alle persone che, se vogliono ordinare, devono farlo presto, perché fra poco dovrai raccogliere!

Crea un foglio Excel sui clienti

Crea un semplice foglio di calcolo Excel per i tuoi ordini. Nella prima colonna, elenca tutte le varietà che stai coltivando. Accanto, metti una colonna per ogni cliente e segna quali varietà desidera. Così ogni volta che il cliente ordina, sai già cosa prende di solito.

Senza partita IVA

Hai appena iniziato la tua attività e al momento più che un vero e proprio lavoro, rappresenta un hobby con cui arrotondi. Quindi ci stai pensando cento volte prima di aprire partita IVA. C’è una buona notizia per te: puoi iniziare a vendere piante, anche online, senza aprire partita IVA.

Se infatti la tua attività è di tipo occasionale, ossia effettuata in modo sporadico, allora non sei obbligato ad aprire partita IVA. L’attività commerciale si classifica come tale solo quando esercitata in modo abituale e professionale: in questo caso serve la partita IVA.

Una partita IVA ha costi non indifferenti, ecco perché alcune persone sono un po’ titubanti prima di avventurarsi in un progetto del genere.

Potresti quindi iniziare con un’attività occasionale. Nel momento in cui vedi che le cose vanno bene e che da hobby per arrotondare si trasforma a lavoro vero e proprio, che ti impegna in modo costante e continuo nel tempo, a quel punto occorre aprire partita IVA.

Fatta questa doverosa premessa, analizziamo gli adempimenti necessari in caso di lavoro occasionale:

  1. Quando vendi devi emettere delle semplici ricevute. Non fatturi, non avendo partita IVA. In questa guida trovi tutte le informazioni, come emettere e un fac simile di ricevuta per prestazione occasionale. Se l’importo della ricevuta è uguale o superiore a 77,47 euro, devi apporre una marca da bollo da 2 euro (la puoi comprare nelle tabaccherie);
  2. Ogni anno, nella dichiarazione dei redditi devi inserire i guadagni derivanti dalla tua attività occasionale.

Le attività occasionali sono regolare dall’art. 67 del TUIR (D.P.R. n. 917/86), nello specifico alla lettera i) sottolinea che i redditi derivanti da attività occasionali vanno dichiarati, nel 730 o modello Unico PF, come redditi diversi, quindi in apposite sezioni e righe:

  1. Se compili il modello Unico Persone Fisiche, devi inserire i tuoi guadagni derivanti da attività occasionale nel quadro RL rigo RL14;
  2. Se compili il modello 730, devi inserire i tuo guadagni derivanti da attività occasionale nel quadro D rigo D5.

Come ti ho appena detto, nella dichiarazione devi inserire i guadagni effettivi, ossia ricavi – spese, purché le spese siano documentate, da fatture o ricevute.

Esempio

Quest’anno riesci a vendere piante, frutti e ortaggi per 2.000 euro. Hai però avuto dei costi pari a 300 euro (semini, terriccio, utensili, ecc.). Nella dichiarazione dei redditi devi quindi inserire 1.700 euro e non 2.000. Devi però aver conservato tutte le fatture/ricevute di acquisto.

Una volta presentata la dichiarazione dei redditi, ricorda di conservare tutti i documenti (ricevute, fatture, ricevuta della dichiarazione dei redditi) per 5 anni. Quindi, per esempio, il 730 presentato nel 2021 devi conservarlo fino al 31 dicembre 2026. Insieme a tutti i documenti relativi (ricevute emesse da te, ricevute/fatture di acquisto, ecc.).

Suggerimento

Puoi avvalerti dell’aiuto di un commercialista, oppure di un patronato. Se invece sei abbastanza esperto nella compilazione della dichiarazione dei redditi, puoi fare anche da solo.